10 febbraio: io ricordo

La giornata del Ricordo sia finalmente la testimonianza storica delle immani sofferenze patite dai nostri connazionali nelle terre Giuliano-dalmate nell’ultimo scampolo ed immediatamente dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Pur contestualizzando dal punto di vista storico, oggi possiamo dire sicuramente che le foibe con il suo carico di decine di migliaia di morti e la creazione delle conseguenze del doppio esodo negli anni successivi, fu una vera e propria pulizia etnica perpetrata dal Titoismo totalitario contro l’entità italiana di quelle terre.
Responsabilità, visione, inclusione

Partendo dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (“è una priorità assoluta” ed “è essenziale che la sua definitiva approvazione”) il documento del Pd spiega: “Mettiamo a disposizione le nostre proposte per un governo forte e di lunga durata, utili alla formazione di un esecutivo di legislatura che assuma alcune priorità per noi irrinunciabili”.
Non si ammala solo l’uomo, anche la Terra

“Non è solo l’essere umano ad essere malato, lo è anche la nostra Terra. La pandemia ci ha mostrato ancora una volta quanto anch’essa sia fragile e bisognosa di cure”. Lo dice Papa Francesco ricevendo il Corpo diplomatico.
“Certamente vi sono profonde differenze- sottolinea- fra la crisi sanitaria provocata dalla pandemia e la crisi ecologica causata da un indiscriminato sfruttamento delle risorse naturali. Quest’ultima ha una dimensione molto più complessa e permanente, e richiede soluzioni condivise di lungo periodo. In realtà, gli impatti, ad esempio, del cambiamento climatico, siano essi diretti, quali gli eventi atmosferici estremi come alluvioni e siccità, oppure indiretti, come la malnutrizione o le malattie respiratorie, sono spesso gravidi di conseguenze che permangono per molto tempo”.
E’ morto Franco Marini

Franco Marini era un tipico figlio di quella generazione di giovani cattolici cresciuti negli anni del dopoguerra e della difficile ricostruzione, che trovavano nell’Azione cattolica e nelle ACLI il loro spazio formativo e nella Democrazia cristiana il loro orizzonte politico.
In particolare, Marini veniva da una realtà marginale e largamente sottosviluppata come quella abruzzese, che lo rendeva naturalmente sensibile alle sofferenze e ai bisogni dei ceti sociali più bassi. Laureato in legge con mille sacrifici suoi e della sua famiglia, ebbe modo di collaborare con Giulio Pastore, il fondatore della CISL, già diventato Ministro, e incominciò a muovere i primi passi nella vita sindacale.