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Per un'informazione educata

Scritto da Francesco Lena.

Un invito a tutti i responsabili e operatori, dei mezzi d'informazione, giornali, TV, radio, internet, telefonini, in occasione della campagna elettorale per le europee, di fare un' informazione, educata, corretta, obiettiva, sincera, onesta, trasparente e bella. Magari vivace, ma evitare di fare disinformazione, di notizie distorte o false, evitare di spargere veleni, che non fanno proprio bene a nessuno.
La gente ha bisogno di sentire parlare dei programmi concreti, dei problemi reali dei cittadini, dei loro bisogni, delle risposte fattibili, delle possibili soluzioni, di parlare e informare sulle tematiche della vita delle persone, delle famiglie, dei diritti, doveri e dei valori veri.
Le istituzioni preposte al controllo dell'informazione devono vigilare, perchè nessun cittadino venga leso nella sua vita privata, che siano rispettate le leggi.
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L’Italia cambia, Grillo no

Scritto da Emanuele Fiano.

Emanuele Fiano Grillo deve farsene una ragione: le province non esisteranno più. Deve farsene una ragione perché oltre alla demagogia e al populismo la politica ha il dovere di fare: con il disegno di legge che verrà approvato la prossima settimana, non solo ci saranno importanti risparmi di spesa – che anche Grillo dovrebbe apprezzare – ma si procede a riarticolare l'architettura istituzionale delle autonomie in maniera moderna. Grillo non lo sa, ma avere centri di decisione efficienti e politicamente funzionali è una risposta importante alla domanda di ammodernamento, funzionamento e garanzia dei servizi che viene dai cittadini. L’Italia cambia, Grillo no.
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I super-tutori

Scritto da Lorenzo Gaiani.

Lorenzo GaianiSono firme vere. Si vorrebbe che fossero false perché si stenta a credere che persone tanto dotte e rispettabili possano scrivere assurdità del genere, ma purtroppo sono firme vere.
Parlo di quelle in calce all'incredibile appello promosso da Libertà e giustizia e comparso a tutta pagina su Il Fatto quotidiano (e dove se no?), in cui si accusano Renzi e Berlusconi di imprimere una “svolta autoritaria” al nostro Paese tramite la nuova legge elettorale e la correlata riforma del Senato e del Titolo V, e magari l'ampliamento di alcuni poteri del Presidente del Consiglio come la possibilità di nominare e licenziare i Ministri (cosa che accade regolarmente da quasi vent'anni nei Comuni, nelle Province e nelle Regioni ma i firmatari non lo dicono).
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Una legge per affrontare il problema casa

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli Ci sono alcune questioni sul tema della casa che non spettano alla legislazione nazionale, tuttavia, anche in questa fase di discussione sulle riforme istituzionali, dovremmo capire bene come affrontare il tema guardando ai problemi di questi anni. Oggi la casa è materia concorrente e questo ha determinato una situazione in cui le Regioni, soprattutto in assenza di risorse, non sono state in grado di gestire politiche abitative degne di questo nome, mentre lo Stato non è stato in grado di garantire principi generali e fondamentali come quello dell’abitare. Per cui dovremo valutare molto attentamente questo tema recuperando gli strumenti per rilanciare politiche pubbliche sulla casa in assenza delle quali si rischia di non rispondere ai bisogni di tanti cittadini e lavoratori.