Il nuovo direttore dell'Agenzia dei beni confiscati
Intervento di Franco Mirabelli in Commisione Antimafia durante l'audizione di Umberto Postiglione (Direttore dell'Agenzia dei beni sequestrat e confiscati alla criminalità organizzata).
Cercherò di essere schematico anche se mi piacerebbe approfondire alcune questioni che il Direttore Postiglione aveva posto in una precedente audizione in Commissione Antimafia sul fattore criminogeno spesso costituito dai quartieri popolari delle periferie. Posso assicurare che questo fenomeno non riguarda solo le periferie siciliane o del Mezzogiorno ma anche al Nord ci sono significativi problemi dati dall’assenza di mix sociale e dal degrado.
Cercherò di essere schematico anche se mi piacerebbe approfondire alcune questioni che il Direttore Postiglione aveva posto in una precedente audizione in Commissione Antimafia sul fattore criminogeno spesso costituito dai quartieri popolari delle periferie. Posso assicurare che questo fenomeno non riguarda solo le periferie siciliane o del Mezzogiorno ma anche al Nord ci sono significativi problemi dati dall’assenza di mix sociale e dal degrado.
Personalmente non credo che questo drammatico problema sia risolvibile soltanto con i beni confiscati.
Tutto ciò che si può fare utilizzando i beni confiscati si faccia, però, mi concentrerei su temi che questa Commissione ha posto da tempo: i beni confiscati devono essere utilizzati non solo per costruire una misura di prevenzioni che sia efficace ma anche per dare un messaggio forte di legalità – e su questo abbiamo constatato esserci maggiori problemi - collegato anche al riutilizzo sociale dei beni stessi e, in particolare, occorre fare attenzione al tema del lavoro e delle aziende. Uno Stato che fa questa scelta non può mandare il messaggio che per mantenere l’occupazione queste aziende devono restare in mano alla criminalità organizzata perché appena vengono confiscate falliscono e non riescono più a garantire i posti di lavoro.
Come Commissione Antimafia ci siamo occupati molto della questione; nella Relazione che abbiamo presentato ci sono delle considerazioni riguardanti l’Agenzia dei beni sequestrati e confiscati che anche Postiglione, dal documento che ci ha scritto, sembra condividere e cioè che l’Agenzia così com’è non funziona, va cambiata perché potrebbe funzionare molto meglio e, allo stesso tempo, va cambiata la normativa.
In attesa di tutto questo, però, ritengo che alcune cose si possano comunque fare.
Sull’informatizzazione il direttore Postiglione ha già risposto e ci ha dato una buona notizia.
In questi mesi di audizioni, abbiamo rilevato che c’è stata una difficoltà di rapporto tra l’Agenzia e i magistrati di prevenzione che ha comportato oggettivamente un problema. Le cose potrebbero funzionare molto meglio se ci fosse un rapporto più stretto tra l’Agenzia e i magistrati che emettono le misure di prevenzione.
Abbiamo già parlato e criticato il predecessore di Postiglione alla direzione dell’Agenzia dei beni sequestrati e confiscati, però, molti dei magistrati che abbiamo audito in Commissione Antimafia ci hanno raccontato di non avere mai avuto un rapporto diretto con l’Agenzia e credo che questo sia un problema da affrontare.
Come si evince dal nostro documento, la Commissione Antimafia propone un coinvolgimento diretto e istituzionale dei rappresentanti delle associazioni e dei territori che poi si faranno carico della gestione dei beni confiscati e vorrei capire se su questo punto, in attesa della riforma dell’Agenzia e della normativa, non si possa intanto costruire un rapporto costante sia con le rappresentanze degli Enti Locali che con le associazioni.
C’è poi la questione dei profili professionali di cui si deve dotare l’Agenzia e anche in questo caso non credo si possa attendere la modifica della normativa e la riforma dell’Agenzia.
Sempre sui beni sequestrati, il direttore Postiglione ha parlato di 913 beni immobili già destinati e non ancora assegnati. Vorrei capire in quali tempi sarà possibile assegnare questi beni ai Comuni o ad altri, una volta che sarà nominato il direttivo dell’Agenzia.
Infine, prendo atto delle notizie positive che Postiglione ha riferito in merito alla Grigoli ma faccio notare che nei giorni scorsi sono arrivate le lettere di licenziamento del centro commerciale di Castelvetrano e, essendo tutta responsabilità nostra, in quanto è una scelta che attiene al custode giudiziario, forse sarebbe meglio una moratoria su questo in attesa di concretizzare le altre ipotesi molto concrete che sono in campo. Questo perché sarebbe auspicabile anche per dare un messaggio ai lavori non negativo, tanto più dal momento che si sta cercando di risolvere la vicenda.
Video dell'intervento di Mirabelli e delle risposte di Postiglione»
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