Il Parlamento ha perso la sua centralità
Intervista a Piero Fassino di Aldo Cazzullo - Corriere della Sera.
Piero Fassino, lei da segretario portò i Ds a sciogliersi nel Pd. Ora il partito è diviso, alla vigilia di una resa dei conti, forse di una scissione. Lei che ne pensa?
«Che dobbiamo ripensare le forme della democrazia politica. Noi siamo cresciuti in una Repubblica parlamentare, con un governo subordinato al Parlamento, e i partiti a organizzare la rappresentanza. Tutto questo si sta consumando rapidamente. Oggi partiti, sindacati, associazioni di categoria sono tutti in crisi. Lo dico con dolore: ma se il Parlamento restasse chiuso sei mesi, potrebbe perfino capitare che nessuno se ne accorga».
Il timore è che resti soltanto il partito del leader, anzi del capo.
«È un timore che non si supera rifugiandosi nella nostalgia di quel che c`era prima. Di nostalgia non si vive, si muore».
Quindi avete sbagliato tutto?