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Viva l’Italia, in bocca al lupo a tutti noi

Scritto da Matteo Renzi.

Matteo Renzi Il discorso integrale di Matteo Renzi nella conferenza post referendum (video).

Oggi il popolo italiano ha parlato, ha parlato in modo inequivocabile. Ha scelto in modo chiaro e netto e credo che sia stata una grande festa per la democrazia. Le percentuali di affluenza sono state superiori a tutte le attese.
È stata una festa che si è svolta in un contesto segnato da qualche polemica in campagna elettorale, ma in cui tanti cittadini si sono riavvicinati alla Carta costituzionale, al manuale delle regole del gioco, e credo che questo sia molto bello, importante e significativo.
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Riforma è garanzia della stabilità

Scritto da Matteo Renzi.

Matteo Renzi "Posso garantire la stabilità, ma non sarò mai il garante dell'immobilismo. Col mio governo il Paese si è rimesso in moto. Io non sarò mai uno dei tanti che si barcamena per conservare uno strapuntino al sole. Se possiamo continuare a cambiare, io ci sono. Se dobbiamo tergiversare e galleggiare, sicuramente ci sono molte persone più brave di me". Così il premier Matteo Renzi in un'intervista al Corriere della Sera in cui rassicura sulla legge di bilancio in caso di vittoria del No al referendum: "Non c'è nessuna ipotesi di esercizio provvisorio. C'è tempo per una rapida approvazione parlamentare, nessun rischio". "Questo Sì e questo No saranno molto pesanti. Decideranno i prossimi vent'anni. Spero che siano pensati oltre che pesanti", dice Renzi.
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Perché voto Sì

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli Voto SI con convinzione, non solo perché questa riforma l'ho votata tre volte e non voglio prendere in giro i cittadini ma, soprattutto, perché credo che l'unico modo per restituire qualità alla nostra democrazia e battere l'antipolitica sia quello di realizzare un sistema istituzionale più credibile, meno costoso e meno burocratico.
Voto SI perché non è vero che i governi avrebbero più poteri, anzi si ricostruisce la distinzione tra potere esecutivo e potere legislativo, dopo che in questi anni tutti i governi hanno abusato di decreti legge e leggi delega, lasciando al Parlamento solo la possibilità di ratificare ciò che è deciso nel Consiglio dei Ministri.
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Il dovere di rendere pubblico il mio Sì

Scritto da Romano Prodi.

Romano ProdiProfonde sono le ragioni che mi hanno fino ad ora consigliato di non rendere esplicito il mio voto sul referendum. Sono ormai molti anni che non prendo posizione su temi riguardanti in modo specifico la politica italiana e, ancora meno, l’ho fatto negli ultimi tempi. Questa scelta mi ha di conseguenza coerentemente tenuto lontano dal prendere posizione in un dibattito che ha, fin dall’inizio, abbandonato il tema fondamentale, ossia una modesta riforma costituzionale, per trasformarsi in una sfida pro o contro il governo.
Una rissa che ha trasmesso in Italia ed all’estero un senso di debolezza che, qualsiasi sarà il risultato di questo referendum, si trasformerà in un periodo (speriamo non troppo lungo) di inutile e dannosa turbolenza.