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Governo incapace

Scritto da Chiara Braga.

Articolo di Chiara Braga.

La Camera dei Deputati ha clamorosamente respinto la risoluzione proposta dalla maggioranza che autorizzava lo scostamento di bilancio previsto nel Documento di Economia e Finanza (Def). Un fatto grave che è andato oltre l’immaginazione: una maggioranza che, con i numeri parlamentari che ha, su uno degli atti politici più importanti, anzi l’atto di programmazione economica più importante ovvero il Def, fallisce miseramente. Una totale mancanza di serietà e responsabilità rispetto ai problemi reali del Paese, che si somma alla confusione e alla mancanza di chiarezza dimostrata anche sul Pnrr.
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La settimana parlamentare

Scritto da Silvia Roggiani.

Articolo di Silvia Roggiani.

Ieri è accaduta una cosa senza precedenti: questa destra che si dichiarava pronta a governare non ha avuto i numeri per approvare lo scostamento di bilancio preliminare all’approvazione del DEF e del DL Lavoro.
Un’inesperienza che paga l’Italia intera perchè mina la credibilità del nostro Paese a livello europeo.
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Pnrr: ribadiamo le preoccupazioni

Scritto da Marina Sereni.

"Avevamo chiesto l'informativa del Ministro Fitto sullo stato di attuazione del PNRR e ci saremmo aspettati una disamina puntuale e chiara delle criticità e delle proposte di rimodulazione che il Governo intende proporre a Bruxelles. Invece abbiamo ascoltato un ragionamento ancora molto generico di fronte al quale non possiamo che ribadire le nostre preoccupazioni". Così Marina Sereni, responsabile Salute e Sanità della segreteria PD.
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Riforma del patto di stabilità

Scritto da Patrizia Toia.

Articolo di Patrizia Toia.

Il Commissario europeo Paolo Gentiloni ha presentato la proposta per il nuovo Patto di Stabilità, che terrà maggior conto delle differenze in ambito fiscale ed economico dei singoli Stati membri. Nello specifico:
- Sebbene restino invariati i valori di riferimento del 3% e del 60% del Pil rispettivamente per il deficit e il debito pubblico, ai Paesi che superano queste soglie verranno concessi 4 anni (estendibili fino a 7) per attuare i propri percorsi di aggiustamento, purché ci sia in ogni caso un taglio annuale pari almeno allo 0,5% del Pil che garantisca una traiettoria discendente e sostenibile del debito;