
Tra i compiti che già dai prossimi giorni attendono gli organizzatori di
MilanoDomani, l’iniziativa del PD Metropolitano milanese prevista per il prossimo
sabato 13 giugno, dovrà esserci quello di individuare al più presto una definizione sintetica ed efficace per l’evento. Solo così, infatti, ad addetti ai lavori e semplici interessati sarà risparmiata l’etichetta di Leopoldina con la quale, per eccesso di semplificazione ma anche con un po’ furbizia, qualcuno ha voluto liquidare un appuntamento pure così ambizioso. Stavolta non si tratta di rivendicare l’orgoglio del rito ambrosiano, ma di sottolinearne la specificità. Chi ha voluto e progettato questa mattinata di confronto ha ben presente ciò di cui il Partito Democratico ha bisogno alla vigilia della prossima scadenza elettorale per le comunali: non più soltanto la reiterata affermazione di un profilo irrituale e innovativo nei modi di fare politica, perché questo fa ormai già parte della credibilità riconosciuta al PD nel corso di questi ultimi due anni, ma l’apertura di un rapporto concreto con la società in ogni sua declinazione.
Lo sforzo di assegnare»

In un tripudio di 'Duce, Duce, Duce' e saluti romani si è confermato ieri nell'incontro di Roma al Brancaccio il matrimonio tra la destra fascista di Casa Pound e la destra razzista della Lega di Salvini. Noi Democratici siamo orgogliosi della radice antifascista della nostra Repubblica che continueremo a coltivare e difendere, ma soprattutto siamo orgogliosi del lavoro che stiamo facendo per risolvere quei temi su cui specula il fascioleghismo, come immigrazione e sicurezza, lasciati irrisolti e incancreniti da anni di governi di centrodestra. Per poi rispolverarli quando servono i voti delle magliette nere.
Per seguire l'attività»