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Non vedo ragioni fondate per abbandonare il PD

Written by Piero Fassino.

Piero Fassino
“Non vedo ragioni fondate per abbandonare il PD. Se l’obiettivo è allargare il consenso al campo democratico, questa è stata ed è la ragione fondativa del PD, forza riformista a vocazione maggioritaria. Non la separazione, ma la coesione è condizione per il successo del governo”. Lo ha scritto su Twitter Piero Fassino.
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La scissione non ha alcun senso politico

Written by Chiara Braga.

Chiara Braga“Ho preso un treno prestissimo per Roma e in queste ore di viaggio ho lavorato. Ma ho ricevuto nel frattempo decine di messaggi e telefonate di iscritti e elettori del PD frastornati e increduli per quel che sta succedendo. La scissione annunciata da Matteo Renzi questa mattina non ha per me alcun senso politico (ho detto qualche giorno fa cosa penso di un certo “potere” in politica) e avviene, senza giustificazioni, in un momento particolarmente delicato per il Governo che si è appena formato e per il Paese. Resta inspiegabile e mi lascia arrabbiata e amareggiata, soprattutto perché coinvolge alcuni colleghi parlamentari e amici che stimo e con i quali in questi anni ho lavorato e condiviso tante battaglie. Ma ha ragione Nicola Zingaretti: pensiamo al futuro degli italiani, lavoro, ambiente, imprese, scuola, investimenti.
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E' un errore dividere il PD

Written by Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli“Dispiace. Non ci sono ragioni politiche per questa scelta e consideriamo un errore dividere il Pd nel momento in cui insieme abbiamo deciso di dare vita a questo governo nell’interesse del paese e della nostra democrazia. Ora tutto il nostro impegno deve essere rivolto a governare bene, a dare speranza e futuro alle famiglie, ai giovani e a chi lavora, a costruire un nuovo Pd”. Così il senatore Franco Mirabelli, vice presidente dei senatori del Pd.

Video della dichiarazione»»
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E' un errore che non ci sia un Commissario europeo alla cultura

Written by Dario Franceschini.

Dario Franceschini Nominare un commissario europeo che si occupi in modo prevalente di cultura. A sostenere l'utilita' di questa figura, e' il ministro per i beni culturali Dario Franceschini, intervenuto oggi al convegno internazionale dedicato alle politiche culturali del 'centro Italo tedesco per l'eccellenza europea Villa Vigoni' in Triennale, insieme alla sua omologa tedesca, Michelle Muntefering. "Ci siamo lamentati insieme al ministro tedesco - ha detto dal palco - per il fatto che nel portafogli della Commissione europea non ci sia un commissario che si occupi esclusivamente di cultura. E' un limite e un errore che va corretto, perche' non si tratta di uno dei tanti settori. Soprattutto perche' in Europa investire in cultura significa investire anche in economia". "Se ci sedessimo al tavolo con qualunque altro Paese nel mondo come Europa - sottolinea - saremmo infinitamente piu' forti".