La mia riforma resta
"Io non farò alcuna controriforma della controriforma perché non c'è stata una controriforma. I cardini della mia riforma sono rimasti, sono state introdotte delle modifiche in particolare nel mese di agosto, in piena crisi di governo, che ho bloccato in forma cautelativa". Lo ha detto il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, nel corso della sua audizione in commissione cultura alla Camera, per parlare delle sulle linee politiche nel Dicastero. "Ho incontrato diverse organizzazioni sindacali, poi i gruppi parlamentari e farò le mie scelte - ha aggiunto -. Andranno consolidate alcune cose come investire nella misura massima possibile sulla tutela dei beni culturali, del paesaggio, che vanno valorizzati e difesi. Le sopraintendenze uniche, che hanno semplificato la vita dei cittadini, è un lavoro che va confermato e difeso, semmai si potrà lavorare per renderle ancora più piccole, avere un'unica soprintendenza è una grande opportunità senza tornare al passato con tre soprintendenze, bisogna rafforzare le varie competenze".
"Va consolidata e rafforzata anche la questione dei musei, per portare nel nostro ordinamento qualcosa di più attuale - ha proseguito -. Noi eravamo avanti sulla tutela e indietro sulla promozione, i musei erano degli uffici delle soprintendenze, non avevano il bilancio, il comitato scientifico, erano degli uffici, anche i grandi musei. Aver creato la direzione generale dei musei è stato importante e mi pare che vada rafforzata. Le esperienze dei poli museali, invece, va rivisto perché non ha funzionato come doveva". Franceschini ha annunciato che dovranno anche trovare una nuova dignità e gli archivi storici: "che sono un patrimonio enorme e anche una grande occasione economica, vanno valorizzati, difesi, messi in rete". "Penso che si debba rafforzare molto la diplomazia culturale, che ci mette in una condizione di superpotenza, perché così rafforziamo tutta la nostra diplomazia - ha proseguito Franceschini -. Vanno attuate le norme nuove sul cinema, che hanno avuto un voto trasversale e il contributo del parlamento sarà molto utile".
"La sfida di questo mandato sarà investire in cio' che non c'è oggi nel ministero. Dobbiamo uscire da quello schema che essendo in Italia guardiamo alla tutela del patrimonio ma non guardiamo al presente e al futuro, servono investimenti in arte contemporanea, industria culturale e creativa, che possono essere veicoli di crescita economica enorme, penso alla fotografia. Io posso creare le strutture nel ministero ma il quadro legislativo spetta al parlamento". Per quel che riguarda il turismo, che tornerà sotto il controllo del suo dicastero Franceschini ha ipotizzato la possibilità di iniziare una discussione per la creazione di un ministero autonomo: "In Italia o fai un ministero autonomo, ma bisogna costruirlo, con una struttura oggi troppo piccola, o lo tieni insieme al tuo veicolo enorme. Va tutto costruito e potrebbe essere attivata una discussione anche in questa legislatura". Il ministro, in chiusura ha preso questa occasione per lanciare due allarmi: uno sulla sicurezza antisimica: "è un tema lungo che va cominciato senza aspettare che arrivi un terremoto" l'altro sulla mancanza del personale: "l'urgenza del ministero è il personale per cui mi batterò nella legge di bilancio. Il turn over è stato talmente veloce che abbiamo un problema fondamentale. Abbiamo 4mila carenze in organico e se non c'è una corsa a recuperare i posti presto la carenza aumenterà".