Il rischio è un virus peggiore, l'egoismo
"No all"egoismo indifferente". Il Papa, nella Domenica della Misericordia istituita da Wojtyla venti anni fa, invita i fedeli a guardarsi da un virus ancora peggiore: "Ora, mentre pensiamo a una lenta e faticosa ripresa dalla pandemia, si insinua proprio questo pericolo: dimenticare chi è rimasto indietro. Il rischio è che ci colpisca un virus ancora peggiore, quello dell’egoismo indifferente".
"Si trasmette - spiega il Pontefice - a partire dall’idea che la vita migliora se va meglio a me, che tutto andrà bene se andrà bene per me. Si parte da qui e si arriva a selezionare le persone, a scartare i poveri, a immolare chi sta indietro sull’altare del progresso. Questa pandemia ci ricorda però che non ci sono differenze e confini tra chi soffre".
Il coronavirus, dice Francesco, ci ha fatto riscoprire fragili ma la luce della misericordia brilla in noi: "Cari fratelli e sorelle, nella prova che stiamo attraversando, anche noi, come Tommaso, con i nostri timori e i nostri dubbi, ci siamo ritrovati fragili. Abbiamo bisogno del Signore, che vede in noi, al di là delle nostre fragilità, una bellezza insopprimibile. Con Lui ci riscopriamo preziosi nelle nostre fragilità. Scopriamo di essere come dei bellissimi cristalli, fragili e preziosi al tempo stesso".
"Si trasmette - spiega il Pontefice - a partire dall’idea che la vita migliora se va meglio a me, che tutto andrà bene se andrà bene per me. Si parte da qui e si arriva a selezionare le persone, a scartare i poveri, a immolare chi sta indietro sull’altare del progresso. Questa pandemia ci ricorda però che non ci sono differenze e confini tra chi soffre".
Il coronavirus, dice Francesco, ci ha fatto riscoprire fragili ma la luce della misericordia brilla in noi: "Cari fratelli e sorelle, nella prova che stiamo attraversando, anche noi, come Tommaso, con i nostri timori e i nostri dubbi, ci siamo ritrovati fragili. Abbiamo bisogno del Signore, che vede in noi, al di là delle nostre fragilità, una bellezza insopprimibile. Con Lui ci riscopriamo preziosi nelle nostre fragilità. Scopriamo di essere come dei bellissimi cristalli, fragili e preziosi al tempo stesso".
La sanità lombarda paga per le scelte sbagliate
"In Lombardia ci sono stati il 37% dei casi di contagio registrati in Italia e il 52% dei deceduti per il coronavirus; il rapporto tra contagiati e morti in Lombardia è stato superiore al 18% contro il dato nazionale del 13% e quello di regioni, pure colpite come il Veneto e il Lazio, che arriva al 6%. Di fronte a questi dati qualcuno direbbe che "le chiacchiere stanno a 0". Così il vicepresidente dei senatori del Pd Franco Mirabelli. "Qualcosa - prosegue l'esponente Dem in un'articolo su Repubblica Milano - non ha funzionato e chi aveva e ha la responsabilità della sanità lombarda non può pensare non sia necessario capire cosa è accaduto e perché, almeno per evitare che possa risuccedere. E' grave non ammettere ciò che è evidente: il sistema sanitario lombardo non è stato in grado di salvare troppe vite a causa delle proprie carenze e di scelte sbagliate fatte in queste settimane e che vengono da lontano.
La Regione ha lasciato sole le RSA a lottare contro il virus
«Gli ospiti delle RSA sono le vittime perfette del virus: età media sopra gli 80, diffusa comorbilità, stretta convivenza. E Regione Lombardia l’8 marzo nel pieno crescendo dell’epidemia che fa? Delibera di individuare anche le RSA tra le strutture cui mandare anziani Covid positivi. Poco importa se erano chiesti criteri di sicurezza e se poche RSA hanno aderito: è il chiaro segno di una sottovalutazione regionale rispetto al rischio-RSA che è continuata per un mese: nessuna fornitura di mascherine e DPI alle residenze per anziani e ai servizi sociosanitari, nessuna fornitura di tamponi. E ora che si è detto “fate pure voi i tamponi” arriva la beffa: le RSA devono attendere anche tre settimane per poter avere tamponi tra i pochi disponibili... Tutto il mondo socio-sanitario lombardo vive un forte sentimento di abbandono da parte di Regione, ma c’è ancora un’occasione: da adesso si cambi passo, e si aiuti questo mondo concretamente, per esempio riconoscendo a loro la priorità tra i tamponi disponibili. Perché sarebbe proprio brutto che la Commissione regionale sulle RSA finisse per essere un modo per lavarsi la coscienza...». Lo ha dichiarato oggi intervenendo in Consiglio regionale della Lombardia il Vice Presidente dell’assemblea Carlo Borghetti (PD).
Pasti per i senzatetto al Parlamento Europeo
"Un bell'esempio di etica pubblica". Così il presidente del Parlamento Ue, David Sassoli, commentando l'iniziativa di riaprire le cucine dell'Eurocamera per distribuire mille pasti al giorno ai senzatetto, ai bisognosi di aiuto e agli operatori della sanità che lavorano per fronteggiare l'emergenza Covid19. Sassoli ha visitato oggi le cucine del Parlamento Ue. Secondo quanto riporta un comunicato dell'Eurocamera, nella giornata di ieri sono stati distribuiti già 500 pasti. La distribuzione avviene grazie alla collaborazione con le associazioni: Restò du Coeur Saint Gilles, Douche FLUX, Croix Rouge, CPAS Ixelles. Il Parlamento Ue metterà inoltre a disposizione alcuni veicoli per agevolare il trasporto di medici, infermieri e assistenti sociali nel tragitto verso gli ospedali e per facilitare la distribuzione dei pasti.