La memoria della Liberazione e degli anni della ricostruzione è "fondamentale anche oggi" sia come antidoto a "certi rigurgiti", sia come insegnamento di "solidarietà e unità" oggi necessari per la ripartenza una volta sconfitto il coronavirus. Lo ha detto il ministro della Cultura
Dario Franceschini intervenendo al convegno online "Luoghi della memoria, un patrimonio per la democrazia" organizzato dall'intergruppo parlamentare per i Luoghi della memoria, presieduto da Andrea De Maria.
"E' davvero importante il concetto di memoria - ha detto Franceschini - perché per un ragazzo di 15 anni la guerra, la Resistenza, la Liberazione e l'Olocausto sono lontani come per esempio il Re Umberto I era lontano dai quindicenni della mia generazione. E' temporalmente molto lontano, e più si allontana, più diventa storia e meno si distingue la drammaticità dei fatti. C'è bisogno di tenere attuale la memoria, visti i rigurgiti. Le paure scatenano pulsioni in varie parti d'Europa che sembravano impossibili".
Ma della memoria»