La sanità lombarda paga per le scelte sbagliate

E ancora più grave è tentare ogni giorno, come fanno Gallera e Fontana, di scaricare le responsabilità su altri, siano il governo, la protezione civile o i dirigenti delle Ats che loro stessi hanno nominato. Quei dati impressionanti e unici al mondo sulla mortalità sono figli di scelte che hanno sottovalutato le conseguenze. Prima tra tutte quella di distruggere la sanità sul territorio, relegando i medici di base in un ruolo marginale, concentrando tutto lo sforzo organizzativo sugli ospedali. Per questo i pronto soccorsi sono diventati l'unica possibilità per molti e le stesse strutture ospedaliere sono diventate, nella prima fase dell'epidemia, luogo di contagio, nonostante gli sforzi straordinari e i sacrifici degli operatori sanitari. Per questo tantissimi malati sono rimasti a casa soli e abbandonati a se stessi, senza assistenza e senza indicazioni. Ecco, qui c'è una riflessione da fare su un sistema sanitario che, da Formigoni in poi, non ha saputo ripensare un modello che è stato travolto e disarmato da questa crisi, nonostante ci fossero i segnali evidenti di una crisi sul territorio. Si è preferito continuare ad autocelebrarsi e a celebrare l'eccellenza di una sanità fondata sulla "libertà di scelta" che alla prova della pandemia, nel momento del bisogno, ha lasciato troppi cittadini senza alcuna scelta".
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