Il Pd anticiperà le liste elettorali alla Prefettura
In vista delle prossime elezioni amministrative del 20 e 21 settembre in nove comuni della provincia di Milano, il Pd Milano Metropolitana anticiperà al Prefetto Renato Saccone le liste, chiedendone una verifica, e invitando tutte le forze politiche in campo a fare altrettanto. Ad annunciare la decisione in una nota sono la segretaria metropolitana Silvia Roggiani, il senatore Franco Mirabelli, i responsabili, degli Enti Locali Paolo Razzano e del Dipartimento Legalità Federico Ferri. "Tra i nove comuni che andranno al voto a Milano Metropolitana - sottolinea il senatore Franco Mirabelli - ce ne sono alcuni sciolti anticipatamente per il coinvolgimento di amministratori in vicende giudiziarie. Penso a Legnano o città in cui la criminalità organizzata si è insediata, e nel passato ha tentato di condizionare anche le attività amministrative come Corsico, Baranzate e Bollate. Ecco perché come Partito Democratico della Città Metropolitana, riteniamo necessario ovunque, ma in particolare in questi Comuni, fare particolare attenzione alla composizione delle liste elettorali. L'obiettivo è quello di impedire che la 'ndrangheta, o altre organizzazioni criminali, possano eleggere persone con cui hanno rapporti e quindi compiacenti ai loro interessi".Il Mes è già disponibile, l'Italia può trarne benefici
La decisione sul Recovery Fund "è storica, la più importante sul piano economico dopo l'introduzione dell'euro". Lo dice in un'intervista a La Repubblica il Commissario Ue all'economia Paolo Gentiloni. Questo risultato "è la dimostrazione che per quanto incompiuto e fragile il progetto europeo è stato più forte delle spaccature" aggiunge. Se questo piano senza precedenti "avrà successo, ci saranno le premesse per una nuova stagione europea - spiega -. Un eventuale fallimento, invece, si ritorcerà contro il nostro destino comune". Le erogazioni del Recovery "inizieranno nella seconda parte del 2021 ad eccezione di un 10% che verrà anticipato con l'approvazione del Piano. Prima dobbiamo aspettare il percorso di ratifica dei parlamenti, quindi dovremo riuscire a rispettare il calendario con l'approvazione dei Piani di riforme dei singoli paesi entro aprile e andare sui mercati con titoli europei comuni". Giusto lo stato di emergenza
"Penso di si,. La parola fa paura, ma si tratta di regole elementari che ci evitano di ritornare nell'epidemia e sarebbe una catastrofe". Lo ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti, intervistato da Rete 4, rispondendo alla domanda se sia d'accordo sul prolungamento dello stato di emergenza.
"Forse perché io ho avuto il coronavirus - ha aggiunto - ma trovo sorprendente che qualcuno, anche imprenditori, facciano finta che non sia successo nulla, mentre c'è stata la più grande pandemia al mondo del dopoguerra".


