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Buona Scuola

Written by Emilia De Biasi.

Emilia De Biasi
Intervento in Senato nel dibattito sulla Buona Scuola.

Il grande pedagogista, il più grande vivente, Edgar Morin, dice che tutto ciò che non si rigenera degenera. Da dove veniamo per quanto riguarda la scuola? Veniamo da un periodo di grande degenerazione. Voglio soltanto ricordare che, dopo le scelte fatte da Berlinguer, abbiamo avuto un'altra riforma, tra le altre, una legge tremenda di cui abbiamo discusso a lungo nelle scorse legislature: quella della Gelmini.
Voglio ricordare a chi oggi ha magnificato le sorti progressive di quella legge, che la riforma Gelmini ha cancellato 85.000 cattedre in un colpo solo.
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Migranti: basta allarmi

Written by Piero Fassino.

Piero Fassino
Intervista di Piero Fassino (Sindaco di Torino e Presidente ANCI) pubblicata da Avvenire.

«Le immagini dell’invasione, della marea di persone che ci sta sommergendo, sventolate quotidianamente nel dibattito politico e giornalistico, sono enfatizzazioni fuori misura. L’accoglienza dei migranti presenta criticità, ma come si fa a rappresentarla come un fenomeno ingovernabile, quando al momento i profughi in Italia sono 80mila? Se li suddividiamo per 60 milioni di abitanti, fa in media uno ogni 750 cittadini. Numeri da emergenza nazionale? Direi di no».
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Jobs Act e ricollocamento

Written by Marco Leonardi.

Marco Leonardi"Non diamo ai centri per l'impiego il compito di ricollocare: saranno i privati a farlo. Perché lo sanno fare. Ma non potevamo lasciare al mercato tutto il processo: la politica che prevede dopo circa sei mesi di sussidio un assegno di ricollocazione è una politica nazionale sottoposta alla condizionalità. Se ad esempio si rifiuta per un certo numero di volte un'offerta di lavoro congrua - si perde la possibilità di accedere a questo assegno e di ricevere il sussidio di disoccupazione. Non potevamo evitare di mettere nelle mani del pubblico questo aspetto della condizionalità".
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Una nuova età responsabile

Written by Matteo Bianchi.

Matteo BianchiNella storia e nella politica, ma si potrebbero citare esempi in altri contesti, i processi di cambiamento sono sempre seguiti da fasi di normalizzazione, che molti scambiano per stanchezza o per resa di fronte al pragmatismo. In queste fasi, è scontato che qualcuno cominci a vagheggiare il passato mitico in cui la purezza dell’ispirazione originaria trovava spazio per sprigionare tutta la sua carica tonificante ed “eversiva”: ed è altrettanto scontato incolpare dell’attuale risacca proprio il tradimento di quella ispirazione, l’abbandono della spregiudicatezza rivoluzionaria per un più rassicurante approdo istituzionale in cui, diciamo così, preoccuparsi di tenere il nodo della cravatta ben aderente al colletto.