Restituire il ruolo di regia ai medici di famiglia
Il modello lombardo di presa in carico delle cronicità va ripensato.
Quello elaborato dalla giunta Maroni è destinato a fallire per la mancanza di coinvolgimento dei medici di famiglia.
Questo nonostante l’urgenza di assicurare un’assistenza continuativa e rendere più efficaci e accessibili a tutti le cure sia reale.
Basti pensare che in Lombardia si contano 3 milioni e 250 mila pazienti cronici (il 30% della popolazione) e l’attesa di vita, di 80,6 anni per gli uomini e 85,1 per le donne, lascia prevedere una loro crescita.
Quello elaborato dalla giunta Maroni è destinato a fallire per la mancanza di coinvolgimento dei medici di famiglia.
Questo nonostante l’urgenza di assicurare un’assistenza continuativa e rendere più efficaci e accessibili a tutti le cure sia reale.
Basti pensare che in Lombardia si contano 3 milioni e 250 mila pazienti cronici (il 30% della popolazione) e l’attesa di vita, di 80,6 anni per gli uomini e 85,1 per le donne, lascia prevedere una loro crescita.
La Lega dice il falso, con le mie giunte ridotti i volumi del pgt
In merito alle recenti esternazioni della Lega Nord sull'attuale ipotesi di una variante urbanistica, tengo a precisare e a smentire quanto dai lumbard locali asserito.
Negli anni in cui Paderno Dugnano è stata guidata da amministrazioni di centrosinistra, ed io ero sindaco, abbiamo solo ridotto i volumi del pgt, è quindi falso e strumentale dire, oggi, che abbiamo cementificato.
La lega ha la memoria corta e soprattutto vuole coprire le sue scelte attuali, che vanno verso il consumo di suolo e verso il disboscamento urbano.
La Lombardia ripensi il nuovo modello di cura dei malati cronici
Durante il dibattito sull'assestamento di Bilancio 2017/2019 in Consiglio regionale, ieri pomeriggio in Aula, si è parlato anche del nuovo modello di presa in carico dei pazienti cronici in fase di avvio in Regione Lombardia per iniziativa dell'assessore al Welfare, Giulio Gallera, che prevede la creazione di Enti gestori della cronicità.
Secondo Carlo Borghetti, del Pd, il nuovo modello, così com’è, è destinato a non funzionare, e il primo errore è stato quello di non aver coinvolto i vari attori del sistema socio-sanitario regionale (e tanto meno la Commissione Sanità).
Secondo Carlo Borghetti, del Pd, il nuovo modello, così com’è, è destinato a non funzionare, e il primo errore è stato quello di non aver coinvolto i vari attori del sistema socio-sanitario regionale (e tanto meno la Commissione Sanità).
Le proposte per mettere in assetto la Città metropolitana
Mettere la Città metropolitana in assetto di marcia.
È quanto emerso oggi dalla riunione del Tavolo metropolitano tenutasi a Palazzo Isimbardi.
Durante l'incontro sono state avanzate, e condivise dai presenti, una serie di proposte di azione che si sviluppano su due versanti:
- sul versante amministrativo, sono tre gli obiettivi essenziali:
1. certezza e stabilità di budget, consentendo allo stesso tempo una piena autonomia sul versante finanziario;
2. rilanciare la questione del personale con sblocco del turn-over, contro l'invecchiamento, e processi di re-training legati ai nuovi compiti e funzioni;