A Milano una nuova Casa per Emergency
Una nuova sede aperta a tutta la città a due passi da uno dei luoghi simbolo della movida milanese, la Darsena. A 23 anni dalla fondazione nel capoluogo lombardo, Emergency rinnova la propria presenza sul territorio con una casa affacciata su piazza Sant’Eustorgio, uno spazio di diritti, informazione e cultura in un’ex scuola in disuso in via Santa Croce 19. 3500 i metri quadrati, ristrutturati in 14 mesi, assegnati dal Comune di Milano con un bando pubblico nel luglio del 2015 e costati in totale quattro milioni e mezzo di euro.
Tasse e servizi
Pagare le tasse è un dovere per tutti i cittadini, è anche un bel modo civile per avere dei servizi.
Come dovremmo sapere tutti, le tasse che i cittadini pagano servono per avere tanti servizi e possibilmente ben funzionanti ed efficienti.
A livello locale: scuole, asili nido, manutenzione delle strade, acquedotti, fognature, centri per anziani, case di riposo e molti altri servizi.
Macchinosa la strada della Regione sui vaccini
La strada scelta da Regione Lombardia per applicare il decreto vaccini è macchinosa e burocratica, con un carico di lavoro che grava tutto su genitori e scuole. Ci chiediamo come una Regione che si racconta eccellente in campo sanitario, non voglia investire per fornire direttamente ai cittadini le certificazioni necessarie, così come fanno altre Regioni. Nelle sue dichiarazioni sul piano predisposto per ottemperare al decreto vaccini l’assessore Gallera sembra ammettere che non ci sia sicurezza dei dati già in possesso delle strutture. E d’altronde, come è emerso dalle audizioni di mesi fa in Commissione sanità, la Lombardia non è dotata di una anagrafe vaccinale omogenea.
Il piano per il lavoro del governo Gentiloni
Sgravi per l’assunzione dei giovani e la formazione dei dipendenti, un assegno per aiutare i disoccupati a cercare lavoro, più fondi per le famiglie povere. I piani del governo per il 2018 si possono riassumere in queste poche righe. Nel discorso di Rimini Paolo Gentiloni conferma le anticipazioni di questi giorni: la prossima legge Finanziaria si concentrerà su pochi obiettivi. Consapevole dei rischi di un assalto alla diligenza pre-elettorale, il premier mette le mani avanti. No alla spesa allegra, ma «impegni selettivi» per «accompagnare la fine della legislatura».