Un rendiconto dalla Commissione Affari Sociali
Il Presidente della Repubblica Mattarella, con il recente scioglimento delle Camere, ha decretato la fine della XVII Legislatura. Il nostro lavoro parlamentare, che ho cercato di rendicontare periodicamente con queste news, è concluso. Un primo bilancio possiamo cominciare a farlo: è stata per me una legislatura impegnativa, ricca di lavoro, con tanto studio e tantissimo lavoro, sia in sede di Commissione che in Aula.
Difficile riassumere in poche righe il tanto e competente lavoro realizzato in questi oltre mille giorni dal gruppo parlamentare del PD. Una cosa è certa, il gruppo PD ha dato il massimo nel sostenere la maggioranza e i Governi che si sono succeduti fino all'ultimo guidato da Paolo Gentiloni.
In Lombardia sfruttiamo il modello milanese
Il sindaco Beppe Sala chiama a raccolta le truppe: «Siamo alla prova della verità per tutto il centrosinistra. Ci tocca sudare, in Lombardia, ma ci è stata aperta una finestra e dobbiamo entrarci». Per il primo cittadino di Milano la rinuncia di Roberto Maroni alla candidatura di presidente di Regione è, dice, «l’ultimo appello per noi. L’election day porta alla sovrapposizione dei temi politici nazionali con i temi dell’amministrazione locale, ma adesso c’è più spazio per andare alla riscossa, e ce la possiamo giocare sino in fondo».
DAT e Fine Vita
Intervista di Osservatorio.it
Perché è importante il tema del fine vita, argomento difficile da affrontare ma ineludibile?
Perché è importante il tema del fine vita, argomento difficile da affrontare ma ineludibile?
Sì, è importante e anche ineludibile. Quella che abbiamo approvato è una legge attesa, mite e liberale. Ciò di cui si parla non è la cultura della morte, ma è la cultura che parla della morte, la cultura sulla morte e non possiamo voltare la testa dall’altra parte. Per quanto noi vorremmo che le persone care fossero eterne e rimanessero sempre con noi, dobbiamo essere consapevoli che non siamo onnipotenti, ma che possiamo curare e accompagnare. Un provvedimento atteso da anni.
In Lombardia la partita è più aperta
«Hanno fatto un bel pasticcio. Eravamo in corsa anche prima, ma è certo che il duello ora non sarà più sul piano della popolarità dei candidati ma sulla proposta politica più convincente». Giorgio Gori misura le parole: non era pessimista prima, nemmeno dopo la mancata alleanza con Liberi e uguali, evita ogni trionfalismo ora.
Che idea s’è fatto del passo indietro di Maroni?
Che idea s’è fatto del passo indietro di Maroni?