Il ministro dell'Interno non si può permettere la foto con il mitra
Un tempo c’era Umberto Bossi che avvisava i magistrati intenzionati a indagare sulla Lega: sappiano che le loro vite valgono 300 lire, o 1.500 lire (a seconda delle versioni), in ogni caso «quanto una pallottola».
Il senatur parlò poi di «fucili pronti» per la ribellione contro «Roma ladrona» a più riprese: nel 1998, nel 2007, nel 2008. Oggi Matteo Salvini si affaccia sui social con un mitragliatore tra le mani e l’espressione compiaciuta. Il senso del messaggio, a ben vedere, è lo stesso: chi fa «di tutto per gettare fango sulla Lega» sappia che «noi siamo armati e dotati di elmetto».
Una Nuova Europa
Ecco il programma del Partito Democratico per le elezioni europee del 26 maggio: Una Nuova Europa - file PDF»
Grillini complici e vittime della Lega
Nel corridoio del segretario sono rimaste le foto di Piazza della Signoria colorata dalle bandiere del Pd e una gigantografia di Matteo Renzi. Si può dire quindi che Nicola Zingaretti non ha paura di essere risucchiato dal passato. Anzi, pensa di aver già voltato pagina. «La lista unitaria è un’idea su cui non avrebbe scommesso nessuno. Invece è realtà. Siamo usciti dall’eterna contemplazione del presente e guardiamo avanti». I sondaggi dicono che il Partito democratico cresce, ma le forze di governo sono stabili oltre il 60 per cento, impongono l’agenda e giocano sul web a fare cane e gatto, maggioranza e opposizione. Come nel caso del sottosegretario Armando Siri coinvolto in un’inchiesta con presunti mafiosi.
Italia a rischio procedura di infrazione
Al Senato prosegue di giorno in giorno il balletto messo in atto da M5s e Lega che sta provocando il continuo rinvio del termine per la presentazione degli emendamenti alla Legge di delegazione europea.
Non stiamo parlando di un mero dettaglio tecnico parlamentare, ma di un problema che rischia di ripercuotersi sulle casse dello Stato italiano. Stiamo infatti ripiombando nella situazione precedente all’anno 2013, quando non si recepivano le direttive dell’Unione ed eravamo la maglia nera in Europa per il numero delle procedure di infrazione aperte nei nostri confronti e per le conseguenti multe.