Sogni che diventano realtà?

L’ideale, sarebbe l’affermazione di una fase di tregua politica virtuosa, dove tutte le forze migliori del Paese, collaborassero, senza l’assillo del sondaggio più o meno quotidiano, per aggredire i problemi strutturali dell’Italia, compresa, quella d’intraprendere una stagione di riforme istituzionali condivise.
Dopodiché, una volta affermato tale assunto ed aver portato il Paese nella modernità, si procederebbe a riprendere una seria competizione tra le parti politiche.
Mi rendo conto che tutto ciò, allo stato delle cose resta un sogno, ma non credo nel medio periodo, irrealizzabile.
Ci vuole più rispetto delle persone e del loro futuro

Al riguardo mi preme fare alcune doverose precisazioni in quanto sono un utilizzatore di “quota 100”.
1) In politica è veramente sbagliato varare delle misure specifiche e poi cambiarle in corso d’opera vanificando aspettative e ipotesi per il futuro delle persone coinvolte. “Quota 100” è una misura sperimentale per 3 anni e va portata a termine per evitare che persone che si sono costruite una speranza futura debbano cambiare programmi e vengano danneggiate anche economicamente.
Pretendo un governo più leale

Intervista di Repubblica
Segretario Nicola Zingaretti, la manovra è stata appena varata tra liti e veti e la questione pare già un’altra: quanto può durare un governo con una maggioranza così litigiosa?
«Io di certo non voglio votare. Però pretendo che si governi bene e lealmente. Da segretario del Pd uso questo verbo non a caso. Si producano dei fatti, la si smetta con la ricerca ossessiva di polemiche e visibilità, perché questa è una degenerazione della politica che gli italiani non tollerano più e in tal modo resterebbe solo il governo delle poltrone, dei ministeri e delle nomine. Noi al governo restiamo solo finché produce risultati utili al Paese».
Le politiche per la casa

Intervento all'incontro “Diritto all’abitare. Rilanciare l’Edilizia Residenziale Pubblica con una nuova politica di investimenti” (video).
Il Governo appena nato, con questa Legge di Bilancio, complicata e difficile ha scelto di fare della questione della casa una priorità, dopo molti anni che questo non succedeva.
Dai dati risulta che ci sono 650mila famiglie che chiedono una casa popolare ma il problema non è solo questo.
Ci sono milioni di persone, soprattutto a lavoratori dipendenti con una salario medio, che sul mercato degli affitti e sul mercato dell’acquisto non trovano più soluzioni abitative. C’è, dunque, la necessità di intervenire per dare una risposta ad un bisogno fondamentale dei cittadini.