Riforme, rappresentanza politica e immigrazione
Domenica 14 giugno si è svolto a Milano l'incontro organizzato al circolo Pd Gino Giugni di Affori, al quale hanno partecipato l'Onorevole Lorenzo Guerini, portavoce e vicesegretario del Partito Democratico, e il Senatore Franco Mirabelli, Capogruppo PD in Commissione Antimafia e membro della Direzione Nazionale del PD (video dell'incontro).
Primarie e Pd
Dopo la Liguria, Venezia e Arezzo: altre due sconfitte che bruciano. È andata “così e così” in tante altre parti del Paese. In Lombardia il Partito democratico tiene Lecco, vince a Segrate, ma perde Cologno Monzese e Corsico, una tradizionale roccaforte.Sono dati sparsi, col denominatore comune della crescita dell’astensionismo. Qualche riflessione si impone, ma soprattutto si impone un cambiamento di passo del Pd.
PRIMARIE DA RIVEDERE. Innanzitutto la revisione delle primarie, che da strumento di partecipazione e di selezione delle classi dirigenti locali sono diventate uno strumento di lotta intestina, e insopportabile, all’interno del partito. Ma chi ci crediamo di essere? È possibile che i fatti nostri condizionino a tal punto il governo delle Regioni e delle città, e con un brivido penso al parlamento?
I risultati dei ballottaggi
Riportiamo alcuni commenti di Lorenzo Guerini, Emanuele Fiano, Franco Mirabelli e Lorenzo Gaiani ai risultati dei ballottaggi per le elezioni comunali.
Lorenzo Guerini (Vicesegretario Nazionale PD): Stanotte non brindiamo, brucia la sconfitta di Venezia, come quella di Arezzo, Fermo, Matera e Nuoro. Sapevamo che nella città del Mose era difficile anche per come si era conclusa l'esperienza della giunta di Orsoni. Anche le vicende di "Mafia Capitale" sicuramente non avvicinano i cittadini alla politica e, credo, abbia avuto anche qualche conseguenza sul nostro elettorato che si è sentito tradito da coloro i quali hanno sbagliato e che non troveranno più posto nel Partito democratico.
La paura di Salvini
Matteo Salvini, leggo oggi che hai cambiato idea e non vuoi più candidarti a sindaco di Milano. Dici perché vuoi diventare l'anti Renzi. Ma secondo me forse solo perché hai paura di affrontare una campagna difficile. Una campagna che potrebbe dimostrare definitivamente la differenza tra strillare e proporre, tra mettere paura e trovare soluzioni per farla passare, tra fare opposizione e guidare una comunità. La differenza tra te e chi, come Pisapia, preferisce risolvere i problemi della gente anziché impegnarsi a farli crescere. Del resto e' quello che hai dimostrato quando sei stato consigliere comunale e adesso che sei in un parlamento europeo che raramente ha la fortuna di vederti presente.