Chi lavora per cambiare le cose e chi dice solo no
Se si considera che Matteo Renzi è al Governo da poco più di un anno, sono già state fatte molte cose e altre riforme sono in cantiere. Il Governo Renzi ha fatto la riforma del mercato del lavoro, la riforma elettorale; in Senato si è cominciato a discutere delle leggi agricole; abbiamo votato la Delega sulla riforma della Pubblica Amministrazione. Il Parlamento ha bloccato i vitalizi per le persone condannate per mafia e corruzione, come era stato richiesto da molti.
Conflitto di interessi presto in Aula
Intervista di Marco Galluzzo a Maria Elena Boschi per il Corriere della Sera.
La prossima riforma del governo?
«Il conflitto di interessi, lo porteremo in Aula già nelle prossime settimane, se tanti dei nostri ex leader ed ex premier avessero messo lo stesso impegno o la stessa tenacia che hanno messo nelle scorse settimane sui dettagli dell’Italicum non toccherebbe a noi e avremmo già una legge». Maria Elena Boschi, ministro delle Riforme costituzionali, è in primo luogo fiera del risultato appena incassato: l’approvazione della legge elettorale.
La prossima riforma del governo?
«Il conflitto di interessi, lo porteremo in Aula già nelle prossime settimane, se tanti dei nostri ex leader ed ex premier avessero messo lo stesso impegno o la stessa tenacia che hanno messo nelle scorse settimane sui dettagli dell’Italicum non toccherebbe a noi e avremmo già una legge». Maria Elena Boschi, ministro delle Riforme costituzionali, è in primo luogo fiera del risultato appena incassato: l’approvazione della legge elettorale.
Expo, orgoglio italiano
La settimana scorsa è iniziata nel peggiore dei modi: la contrarietà delle minoranze Pd, il plurale è d’obbligo, sulla legge elettorale; Brunetta, Forza Italia, che chiede il voto segreto; Renzi che mette la fiducia; le minoranze Pd che si dividono su se votare o meno la fiducia; i big non votano, ma in una certa solitudine, dicono maturata dopo una riunione in cui in tanti hanno preso le distanze dalle posizioni più definitive. Muro contro muro si attende l’esito del voto finale del 4 maggio.
Una nuova legge elettorale
Articolo pubblicato da Il Giornale dei Lavoratori.
Con il voto della Camera dei Deputati il 4 maggio in terza lettura il Parlamento ha approvato in via definitiva la nuova legge elettorale, ribattezzata Italicum, che trae le sue origini dall'accordo stipulato nel gennaio 2014 tra Matteo Renzi, allora da poco Segretario del PD, ed il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi a seguito della sentenza 1/2014 della Corte costituzionale che cancellava alcuni aspetti fondamentali della precedente legge elettorale del 2005 soprannominata “porcellum”.
Con il voto della Camera dei Deputati il 4 maggio in terza lettura il Parlamento ha approvato in via definitiva la nuova legge elettorale, ribattezzata Italicum, che trae le sue origini dall'accordo stipulato nel gennaio 2014 tra Matteo Renzi, allora da poco Segretario del PD, ed il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi a seguito della sentenza 1/2014 della Corte costituzionale che cancellava alcuni aspetti fondamentali della precedente legge elettorale del 2005 soprannominata “porcellum”.