Carlo Azeglio Ciampi

Alcuni commenti alla scomparsa di Carlo Azeglio Ciampi.
Patrizia Toia: Sento una profonda tristezza per la morte di Carlo Azeglio Ciampi ed esprimo, anche a nome della delegazione italiana del PD al Parlamento europeo, grande vicinanza alla sua famiglia. Lo ricordiamo come integerrimo uomo delle istituzioni, il cui operato è sempre stato guidato da un profondo ideale europeista e dalla volontà di portare il proprio paese nel contesto comunitario. Il suo contributo è stato fondamentale nella costruzione dell’Europa, di cui è stato protagonista in un momento assai difficile per l 'Italia, mettendo al servizio del paese la sua credibilità e la sua figura.
Verso una nuova politica dell'integrazione
Si parla spesso della convivenza fra diverse culture, e del concetto di integrazione. Si rassegnino coloro che sperano di non veder "intaccata" la nostra civiltà da altre culture; la staticità non è mai esistita, non esiste in natura e non esiste nell'universo, del quale noi facciamo parte, dove tutto cambia. L'incontro fra diverse civiltà, lungi dal guastarle, contribuisce a mantenerle vive. Ma come possono diverse culture convivere pacificamente, "accettando" - mi si consenta questo termine - e apprezzando le reciproche diversità? E' compito della politica elaborare delle strategie di integrazione.
E' morto Carlo Azeglio Ciampi

"L'essere chiamato a rappresentare l'Italia, a essere garante della sua Costituzione, l'ho vissuto non solo come un altissimo mandato, ma soprattutto come un dovere, una missione. Per questo ho voluto abitare, con mia moglie, sin dal primo giorno, nel Quirinale: da sette anni è la mia casa, la casa del presidente della Repubblica, la casa degli italiani".
Shimon Peres

Era un palazzone dei congressi a Gerusalemme, di fronte alla Stazione degli autobus, io avevo 20 anni.
Dall'Italia facevo il tifo per il partito della sinistra israeliana, figlio della tradizione sionista, socialista, pacifista nella quale ero stato educato. Il Partito di chiamava Mapam, oggi si chiama Meretz. In Italia incontravamo esponenti palestinesi che abitavano in Italia, per parlare di accordi di pace. Oslo era ancora lontana. Dieci anni. Ma Israele ed Egitto avevano già siglato gli accordi di Camp David e Israele aveva già sgomberato il Sinai, con la conseguenza che Saadat aveva pagato con la vita il suo coraggio di pace, guarda caso ucciso da fondamentalisti islamici.