Critiche false alla riforma
Evidentemente a frequentare grillini il direttore Travaglio finisce per cadere nei loro stessi errori: come farsi male da soli. Oggi il Fatto quotidiano mi ha dedicato un pezzo a firma di Marco Travaglio e Silvia Truzzi per regalarmi istruzioni di lettura del loro libro, recentemente uscito, sulle ragioni del No.
Ho il timore che i brani del loro testo, oggi ripubblicati, rafforzino la mia convinzione che alcune delle tesi da loro esposte siano palesemente false.
Non mi iscrivo al No
"Non ci sto allo scontro tra guelfi e ghibellini sul referendum costituzionale. Questa riforma non è pericolosa e l'ha chiesta il Parlamento". Giuliano Pisapia, ex sindaco di Milano e leader di riferimento di un'ampia area a sinistra del Pd, invita alla ragionevolezza. "Non sono iscritto al fronte del No, per ora non mi esprimo, ma sto facendo un giro dell'Italia per invitare a confronti nel merito, sui vantaggi e gli svantaggi. Molto dipenderà se ci sarà la modifica dell'Italicum e dall'impegno a rendere più snelli alcuni punti di questa riforma della Carta".
Rappresentare o governare
Il dilemma fra rappresentanza e governo è uno di quei classici giochini a somma zero che da sempre costituisce il rovello delle menti di intellettuali e politici di sinistra (a quelli di destra la questione non interessa un tubo, loro governano e basta mentre noi ci accapigliamo sui sacri testi).
In linea generale, chi ritiene di avere una proposta politica forte basata su interessi sociali diffusi, bisogni oggettivi e profili ideali ben definiti si candida a governare, cioè a portarte le sie idee al governo e a promuovre quegli interessi. Porre l'accento sulla rappresentanza come compito principale delle forze politiche significa di fatto fare un passo indietro rispetto all'acquisizione del principio della democrazia maggioritaria e governante (cosa che dal 1993 la Corte costituzionale sancì essere compatibile con il dettato della Costituzione, dichiarando ammissibile il referendum sulla legge elettorale del Senato).
Un fallimento l’austerity europea
Intervista a Matteo Renzi di Maria Teresa Meli per Il Corriere della Sera.
Matteo Renzi, che è successo al vertice di Bratislava?
Matteo Renzi, che è successo al vertice di Bratislava?
«Nessuna rissa, semplicemente un’occasione persa. Bratislava doveva essere la svolta, e invece è stata l’ennesima riunione finita a discutere le virgole di un documento che dice tutto e non dice nulla. Dopo Brexit l’Europa deve reagire, non tergiversare».