Referendum: intesa o buttiamo 30 anni di lavoro

Il No senza argomenti

Presto le modifiche all’Italicum

Lancia un appello alla minoranza del Pd: «Ci ripensi». Chiede un Sì al referendum: «Servono leader forti». Annuncia modifiche all’Italicum: «Anche prima del referendum». Il ministro della Cultura Dario Franceschini sarebbe più contento di parlare della nuova legge del cinema, ma in un momento cruciale, alla vigilia della Direzione, non si sottrae. Pier Luigi Bersani è stufo: «È un anno che si mangia solo pane e riforme». «Veramente quest’anno si è fatto il Jobs act, la legge per il dopo di noi, le unioni civili, la legge per il cinema. Da decenni un governo non faceva tante riforme strutturali. E poi Renzi di solito viene accusato di decisionismo, non di indecisionismo».
Città metropolitana al voto
Un derby in rosa tutto interno al Pd. Domenica si eleggono i 24 rappresentanti del Consiglio metropolitano, elezioni però di secondo livello, riservate cioè agli amministratori dei 134 Comuni dell’area vasta, e dall’esito quindi più o meno scontato. L’attenzione è semmai per quello che accadrà dopo, con la composizione della minigiunta che dovrà guidare la Città metropolitana, l’ente che sta prendendo forma dalle ceneri della vecchia Provincia. La squadra metropolitana sarà composta da non più di otto assessori (una decisa dieta rispetto ai dodici del mandato scorso) e tra questi anche il vicesindaco, il numero due operativo di Beppe Sala (il sindaco metropolitano coincide infatti per legge con quello del capoluogo).