La Città Metropolitana di cui tutti parleranno

Articolo pubblicato dal mensile Cooperazione & Solidarietà di Ecopolis.
Delle quattordici città metropolitane previste in Italia dalla cosiddetta «legge Delrio», poco si parla, anzi, per essere nel vero, sono pochi i cittadini che ne conoscono l'esistenza. A Milano, il 66% della popolazione “ne ha sentito parlare” ma soltanto il 15% - giovani e laureati in prevalenza - sa bene di cosa si tratta, informa un recente sondaggio a firma del Centro Studi Grande Milano. Eppure, le Città metropolitane sono enti titolari di rilevanti funzioni che riguardano la pianificazione territoriale e ambientale, la gestione dei servizi pubblici, il sostegno delle attività economiche e di ricerca innovative, il miglioramento dei sistemi di informatizzazione e di digitalizzazione, la soluzione di problemi di assai rilevante importanza quali la mobilità e la viabilità.
La Riforma Costituzionale

Intervento alla ISMO di Milano (Video).
Per affrontare il tema della Riforma Costituzionale bisogna partire da alcune premesse. Innanzitutto, occorre capire perché una Riforma Costituzionale e perché proprio questa. Va ricordato che già dopo pochi anni dall’approvazione della Costituzione vigente si era cominciato a ragionare di come fare alcune modifiche, in particolare rispetto al bicameralismo paritario. Nel corso del tempo ci sono state alcune Commissioni Bicamerali che ci hanno lavorato, sono state fatte modifiche in alcune parti dal Parlamento e siamo poi arrivati all’ultima campagna elettorale in cui tutte le forze politiche invocavano la riduzione del numero dei parlamentari e dei costi della politica, la necessità di una Riforma Costituzionale che superasse il bicameralismo paritario.
Il piano per collegare l'Italia

Direzione Nazionale PD

Italicum. ”E’ surreale che si discuta su un modello elettorale ma penso che sia giusto parlarsi con grande chiarezza e trasparenza. Dal momento in cui sono diventato presidente del Consiglio non ho vissuto un giorno senza polemica. Fuori da qui lo scontro è ancora più forte, c’è l’insulto e la contestazione nei confronti dell’altro. Questa direzione è stata preceduta da un appello all’unità e poi il giorno prima ha visto una girandola di interviste in cui già si dava per scontata la rottura”, ha sottolineato Renzi.