Milano internazionale e quella delle periferie
«Qualunque tipo di governo deve ripartire da Milano». Al Piccolo Teatro di via Rovello, il direttore del Corriere, Luciano Fontana, ha intervistato il sindaco Giuseppe Sala, dopo un reading della scrittrice Gaia Manzini, all’interno del progetto Agenda Italia, il tour del Corriere in quattro grandi città a cinque mesi dalle elezioni amministrative (canale online corriere.it/agenda-italia). Nonostante l’esito del referendum sulla Costituzione che ha provocato la caduta del governo Renzi e rotto l’asse con Milano, Sala si dice tranquillo: «Qualunque governo ha bisogno di Milano perché ha università straordinarie, ospedali al top, volontariato, creatività, industria e tecnologia.
Oltre il referendum, il riformismo possibile
Articolo pubblicato dalle ACLI.
I numeri sono chiari ed impietosi e fotografano un divario di circa sei milioni di voti fra il No ed il Sì al progetto di riforma costituzionale voluto fortemente dal Presidente del Consiglio e Segretario del PD Matteo Renzi, dividendo il Paese fra un 60% di contrari ed un 40% di favorevoli alla riforma. Renzi, che sul referendum si era molto speso, ne ha tratto le conseguenze politiche immediate, dimettendosi subito dalla guida del Governo non perché fosse venuta meno la sua maggioranza parlamentare ma perché la principale issue politica dell’Esecutivo è stata bocciata dal corpo elettorale.
I numeri sono chiari ed impietosi e fotografano un divario di circa sei milioni di voti fra il No ed il Sì al progetto di riforma costituzionale voluto fortemente dal Presidente del Consiglio e Segretario del PD Matteo Renzi, dividendo il Paese fra un 60% di contrari ed un 40% di favorevoli alla riforma. Renzi, che sul referendum si era molto speso, ne ha tratto le conseguenze politiche immediate, dimettendosi subito dalla guida del Governo non perché fosse venuta meno la sua maggioranza parlamentare ma perché la principale issue politica dell’Esecutivo è stata bocciata dal corpo elettorale.
Pd, tiene l'asse Franceschini-Renzi
Intervista pubblicata da Affaritaliani.
A questo punto la soluzione della crisi è governo istituzionale o elezioni appena dopo la decisione della Consulta sull'Italicum, giusto?
A questo punto la soluzione della crisi è governo istituzionale o elezioni appena dopo la decisione della Consulta sull'Italicum, giusto?
"Proporremo un governo istituzionale. Se questa ipotesi cadrà verificheremo che altro si può fare. Comunque credo che un governo per aggiustare la legge elettorale dopo la Consulta ci dovrà essere e quindi verificheremo come e con chi, una volta che fallisse, se fallirà, il tentativo del governo istituzionale. Poi deciderà il presidente della Repubblica".
Pronto a unire la sinistra fuori del Pd
"È il momento della verità" avverte Giuliano Pisapia. Ognuno si assuma le proprie responsabilità, dice l'ex sindaco di Milano: e quando si andrà a votare, "al più presto possibile, con una legge elettorale che sia uguale per le due Camere", lui è pronto a tornare in pista. Per riunire il popolo di sinistra che non si riconosce nel Pd sotto la bandiera di un nuovo soggetto politico - il Campo Progressista - disponibile a un'alleanza leale con Renzi. Ad una condizione: che lui rompa con Alfano e con Verdini.