Votate Sala, fatelo per Milano
La sala dell'Energolab (a Milano anche i nomi sono un po' particolari) va riempiendosi di giornalisti e relative attrezzature.
Fa un bel caldo milanese, umido dopo i giorni di grande pioggia. Un enorme cameraman mi preclude la vista, e dire che sono anche arrivata in anticipo, una rarità, per prendere posto.
Sta per iniziare la conferenza stampa di Beppe Sala, il giorno dopo, dopo che hanno parlato tutti, in ossequio all'understatement a cui il nostro ci ha abituati.
Parisi racconti come andò con la banda larga
Se venisse confermata l'offerta di Enel per Metroweb al doppio del prezzo a cui il Comune ai tempi della destra l'ha svenduta ai privati, sarebbe certificata l'ennesima beffa per i milanesi. Una storia iniziata male proprio ai tempi di Parisi direttore generale e Albertini sindaco, come oggi ipotizza "La Repubblica". Togliere risorse ai cittadini milanesi per far guadagnare i privati. E' questa la filosofia del cambiamento? Parisi ci racconti come andò, altrimenti dovremmo dedurne che con la trasparenza non va d'accordo. Il 19 giugno Milano boccerà di nuovo questo modo vecchio di fare politica.
Scegliamo di Andare Avanti
Manca poco meno di una settimana al 19 giugno, data dei ballottaggi in cui saremo chiamati a scegliere, in molte città, il Sindaco per i prossimi 5 anni. A Milano, come molti di voi sanno, il mio sostegno pieno va a Beppe Sala e penso che in questi pochi giorni che ci rimangono occorre uno sforzo e un impegno da parte di tutti noi: insieme possiamo fare la differenza, convincere i cittadini a tornare a votare e a scegliere di non tornare indietro. Beppe Sala ha rilanciato tre punti forti del programma e un grande sogno. Un aiuto sulle tasse, una svolta su traffico e salute, la sicurezza Infine un sogno: la riapertura dei navigli.
Amministrative e Renzismo
Dopo i risultati del primo turno alle amministrative, in attesa dei ballottaggi, ho letto molto, ho ascoltato tante persone ed ho riflettuto sul risultato elettorale e sulle prospettive future, innanzitutto del Paese e poi del mio partito, il Partito Democratico. Sono contento del risultato?
No assolutamente no.
No assolutamente no.
Non ritengo corretti però i “de profundis”, a volte cantati e a volte sperati dentro e fuori il PD, nè condivido chi dice è andata malissimo o male. Partiamo dal dato elettorale di Milano.