Obama a Milano

Il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha consegnato i sigilli della città all'ex presidente Usa Barack Obama durante un incontro privato a porte chiuse a Fiera Rho con rappresentanti di istituzioni e dell'imprenditoria. Presente all'incontro anche il governatore lombardo Roberto Maroni che, pur essendo trumpiano, ha reso omaggio all’ex presidente democratico. Barack Obama è così ufficialmente cittadino onorario di Milano.
Si scopre Macron dopo aver inseguito Lega-M5S

Intervista a Giorgio Napolitano del Corriere della Sera.
Presidente Napolitano: dopo il voto in Austria e Olanda, che ha visto la bocciatura dei populisti, la vittoria di Macron in Francia imprime una svolta definitiva all’anno elettorale europeo. Infatti si scopre che le paure predicate dai movimenti populisti possono essere sconfitte senza minare con ambigui scetticismi il sogno europeista. Anzi, rilanciandolo.
Presidente Napolitano: dopo il voto in Austria e Olanda, che ha visto la bocciatura dei populisti, la vittoria di Macron in Francia imprime una svolta definitiva all’anno elettorale europeo. Infatti si scopre che le paure predicate dai movimenti populisti possono essere sconfitte senza minare con ambigui scetticismi il sogno europeista. Anzi, rilanciandolo.
«Sì, la vittoria di Macron significa che le mistificazioni e i catastrofismi predicati dai movimenti populisti possono essere sconfitti senza far loro concessioni con posizioni ambigue nei confronti di una coerente e combattiva scelta europeista.
Italia e Francia in cammino insieme
Si tratta però di non cadere nell'errore di leggere "En Marche" come un movimento di centrosinistra.
Macron, l’Europa e la Francia

La vittoria di Emmanuel Macron alle elezioni presidenziali francesi segna effettivamente una rottura nel modello politico della V Repubblica francese, così come si era strutturata a partire dalle innovazioni costituzionali ispirate da Charles De Gaulle. In effetti, l’articolazione del “campo repubblicano” (quello che una volta in Italia si sarebbe detto “arco costituzionale”) prevedeva una sorta di “quadriglia bipolare”, con una destra rappresentata dal partito gollista (che ha cambiato più volte nome per approdare a quello odierno di Repubblicani) e dalla galassia centrista delle forze liberali e democratico cristiane, ed una sinistra imperniata su di un rapporto non sempre facile fra il Partito socialista ed il Partito comunista con i rispettivi satelliti.