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Obama a Milano

Written by Associazione Democratici per Milano.

Obama SalaBarack Obama da oggi è un milanese.
Il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha consegnato i sigilli della città all'ex presidente Usa Barack Obama durante un incontro privato a porte chiuse a Fiera Rho con rappresentanti di istituzioni e dell'imprenditoria. Presente all'incontro anche il governatore lombardo Roberto Maroni che, pur essendo trumpiano, ha reso omaggio all’ex presidente democratico. Barack Obama è così ufficialmente cittadino onorario di Milano.

Sala ha postato una foto insieme all'ex presidente degli Usa: "Le chiavi della città a Barack Obama, un uomo che ha cambiato la storia. Un onore per me e per tutta Milano".
Consegnare le chiavi di Milano è stato "emozionante, una grande gioia da parte mia, ma anche da parte di tutti", ha detto Sala. "L'augurio - aggiunge - è che, adesso che è un vero milanese, ritorni". Sala ha ricordato che anche nel 2015 è stata qui una "parte importante della famiglia Obama", cioè la first lady Michelle e le figlie. L'invito è a entrambi a "ritornare presto". Di Milano Obama "sembrava molto contento - conclude Sala - Una visita rapida però ha apprezzato la città".
La consegna delle chiavi della città chiude la due giorni dell'ex presidente degli Usa.
Si è trattato di una visita molto intensa che ha toccato buona parte dei luoghi simbolo di Milano: il Duomo, il Cenacolo, la Pinacoteca e la Biblioteca Ambrosiana. Una visita che sembra essere stata gradita molto da Obama: "Si è dimostrato innamorato dell'Italia" ha detto il ministro Dario Franceschini dopo aver accompagnato l'ex presidente al Cenacolo. E che i milanesi, a loro volta, hanno apprezzato parecchio, a giudicare dal bagno di folla che ha accompagnato Obama, tappa per tappa.
Il motivo della visita era il discorso in Fiera su nutrizione, lotta agli sprechi, sostenibilità e cambiamento climatico: questi i temi del suo speech al summit sul cibo del futuro, sull'innovazione e alimentazione a Seeds&Chips nei padiglioni della Fiera di Milano. Per ascoltarlo sono arrivati in 3.500.
Il clou della seconda giornata italiana di Barack Obama è l’intervento al summit forum sull’innovazione alimentare Seed&Chips. Obama ha iniziato il suo discorso ringraziando il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, l’ex premier Matteo Renzi e l’ex sindaco Letizia Moratti per «l’impegno in Expo». «La mancanza di cibo è una delle cause del’immigrazione» ha detto sottolineando che gli Stati Uniti «non sarebbero quello che sono senza il contributo di milioni di italiani che hanno anche dovuto subire discriminazioni, ma che con fede, convinzione e lavoro duro hanno avuto successo dappertutto e hanno rafforzato gli Stati Uniti».
Poi ha parlato del futuro della terra spiegando che l’obiettivo dev’essere quello di «sviluppare sistema non soggetto ai cambiamenti climatici», sottolineando che «l’uomo ha causato molti problemi al pianeta e adesso deve risolverli».
La tecnologia nel mondo «sta creando in molti settori dell’economia alta intensità di capitale e meno richiesta di mano d’opera, e tutto questo diventerà un problema nel mondo avanzato. È una delle cose che mi preoccupa di più: sono certo che in molti Paesi del Medio Oriente e del sud dell’Asia questo è parte del problema che fomenta la radicalizzazione e il terrorismo». «Se molti giovani sono disoccupati canalizzeranno in modo malsano le loro energie» ha aggiunto.
Dal palco di "Seeds and chips", il summit internazionale sull'innovazione alimentare, Barack Obama ricorda Expo e la visita di Michelle due anni fa, "la vera star". Parla dell'Italia - "mi vedrete molto spesso da qui in poi" - e ricorda le vacanze con la moglie, ringrazia Matteo Renzi e anche l'ex sindaco di Milano, Letizia Moratti, che aveva salutato poco prima per il suo impegno per l'Esposizione universale. E lancia, con determinazione, il suo monito a Donald Trump su clima ed ambiente. "Se raccogliamo le sfide del futuro non c'è nulla che non possiamo fare - dice - dobbiamo ridurre carestia e malnutrizione, dobbiamo invertire la direzione in cui ci portano i cambiamenti climatici, dobbiamo lavorare per un mondo più sostenibile".
Giovani e innovazione, i temi cari a Obama, nutrizione e sfide del futuro, imprescindibili dai cambiamenti climatici. Parole che Obama pronuncia proprio mentre il suo successore sta valutando se intende veramente, come ha promesso nella sua campagna elettorale, ritirare gli Stati Uniti dall'accordo di Parigi, una partecipazione che viene considerata una delle principali eredità di Obama. "Il cambiamento climatico continuerà ad avere un impatto sul nostro mondo, produrre energia sarà sempre più difficile e anche produrre cibo sarà sempre più difficile. Tutto questo avrà ripercussioni, molti rifugiati arrivano nei nostri paesi anche perché nei loro Paesi esiste un problema di derrate alimentari. Ottocento milioni di persone in tutto il mondo soffrono di malnutrizione, e le migrazioni non sono causate solo dalle guerre, ma anche dalla fame, che in certi casi è conseguenza proprio del cambiamento climatico".
Nel suo discorso Obama ricorda, come avevano anticipato i media americani, come la leadership globale debba fare i conti con una delle sfide maggiori, i cambiamenti climatici e i conseguenti problemi alimentari in un pianeta sempre più popolato e con risorse sempre più scarse. Un discorso che, dopo quello pronunciato a Boston poche ore prima di partire per l'Italia - in cui ha esortato i democratici del Congresso a salire sulle barricate per difendere l'Obamacare, altro suo importante lascito che Trump sta cercando di smantellare - dimostra come, dopo i mesi di silenzio dopo l'addio alla Casa Bianca, Obama intenda assumere un ruolo in quella che ormai i democrat chiamano "la resistenza" a Trump. Non solo. Perché, come anticipato dalle questioni al centro della cena con gli imprenditori e con Matteo Renzi della sera prima, la necessità è anche quella di "formare la prossima generazione di leader". "Io e Matteo - spiega - abbiamo parlato di come porteremo a creare una rete efficiente di attivisti globali in diversi settori".
Il palcoscenico è quello di Seeds&Chips, il summit sulla food innovation, sul cibo del futuro dove si affrontano le temi come le microculture, gli orti verticali, le influenze dei millennials e come stanno cambiando l'industria alimentare, la sicurezza alimentare, il diritto al cibo, e al cibo sano, sostenibile, accessibile a tutti. Oltre 200 relatori partecipano alle giornate organizzate in Fiera, in 3.500 hanno sborsato fino a 850 euro per ascoltare il key note speech dell'ex inquilino della Casa Bianca. Lì dove la moglie Michelle si è fatta testimonial di campagne come Let's Move, insieme allo chef personale Sam Kass, che dialoga con Obama sul palco. "Ha dato un contributo fondamentale sull'alimentazione negli Stati Uniti - ricorda Barack - e anche grazie a lui milioni di americani hanno cambiato abitudini alimentari", nonostante, ammette, "il grande spreco".
Parlando di tecnologia, nell'alimentazione ma non solo, Obama dice sereno: "Io non sarei mai stato eletto senza sfruttare il potere di internet, anche se rispetto a oggi sembra il telegrafo, sembra già un'era antica". Il suo impegno futuro sarà anche quello di "raggiungere i giovani che ricevono le informazioni sul cellulare e hanno a disposizione solo 2 minuti per leggerle. La sfida - prevede Obama - è che devi essere in grado di creare un messaggio potente, veritiero, che li porti ad agire".
Da qui l'impatto delle tecnologie, mondo del lavoro e terrorismo. Già, perché, sottolinea l'ex presidente Usa, "la tecnologia nel mondo sta creando in molti settori dell'economia alta intensità di capitale e meno richiesta di mano d'opera, e tutto questo diventerà un problema nel mondo avanzato. È una delle cose che mi preoccupa di più: sono certo che, in molti Paesi del Medio Oriente e del sud dell'Asia, questo sia parte del problema che fomenta la radicalizzazione e il terrorismo. Se molti giovani sono disoccupati canalizzeranno in modo malsano le loro energie".
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