Non con Macron, ripartiamo dal Pse

In un'intervista ad Huffpost il suo collega di partito, Sandro Gozi, sottosegretario agli Affari Europei, sostiene che il Pd debba allearsi con En Marche da subito, guardando alle europee del 2019 e cercando di portare su questa nuova via chi ci sta nel Pse. E' d'accordo?
E' evidente che si pone il tema di una riorganizzazione e rifondazione del campo riformista europeo. I risultati elettorali dei partiti riformisti e social-democratici europei negli ultimi due anni segnalano ovunque un affanno molto grande. Le sofferenze e le disuguaglianze prodotte dalla crisi le ha pagate la sinistra riformista. In Olanda il partito laburista che ha guidato per decenni il Paese è sceso al 5 per cento. In Francia i socialisti hanno registrato il risultato più basso della loro storia.
La nuova Legislatura

Non spetta al PD, penalizzato dagli elettori, mettere i propri voti a disposizione di uno o dell’altro schieramento.
Sono troppo diverse le proposte, i programmi, l’idea di futuro e di Europa per poter pensare di governare con Di Maio o peggio con Salvini.
Sono troppo diverse le proposte, i programmi, l’idea di futuro e di Europa per poter pensare di governare con Di Maio o peggio con Salvini.
Se lasciamo i dem in mano alle tifoserie è finita

Ministra Roberta Pinotti, il Pd sta all’opposizione. Ma è giusto fare la minoranza silenziosa, non è come entrare in letargo?
«Dopo un risultato elettorale negativo è necessario un momento di riflessione. Ci vuole un’analisi forte e andare a fondo. Se da un lato dobbiamo essere orgogliosi delle molte cose buone fatte dai governi a guida Pd, dall’altro ci sono contraddizioni che la sinistra non ha saputo affrontare dando le giuste risposte. Dalla globalizzazione, che ha impoverito il ceto medio e accentuato le disuguaglianze, alle questioni poste dai flussi migratori. Riflettere non è letargo».
«Dopo un risultato elettorale negativo è necessario un momento di riflessione. Ci vuole un’analisi forte e andare a fondo. Se da un lato dobbiamo essere orgogliosi delle molte cose buone fatte dai governi a guida Pd, dall’altro ci sono contraddizioni che la sinistra non ha saputo affrontare dando le giuste risposte. Dalla globalizzazione, che ha impoverito il ceto medio e accentuato le disuguaglianze, alle questioni poste dai flussi migratori. Riflettere non è letargo».
No ai populisti ma non possiamo tacere

Lo afferma Debora Serracchiani in un intervento sul quotidiano La Repubblica. "Si deve cominciare seriamente ad analizzare dove abbiamo sbagliato, dove ha cominciato a consumarsi e poi si è interrotto il dialogo tra la classe dirigente del Pd e strati sempre più larghi di cittadini - spiega la presidente uscente del Friuli Venezia Giulia.