Triste il Paese che non sa dare speranza ai propri figli
“Non fatevi rubare i sogni, sono il futuro”: il monito di papa Francesco, lanciato nell’agosto scorso, è un «bellissimo titolo», ammette il cardinal Gualtiero Bassetti, che però al Meeting di Rimini ne aggiunge un pezzo. Perché non si sogna da soli: «Statevi accanto, sostenetevi, fatevi compagni di viaggio. Come mi insegnò il cardinal Benelli - ha detto - non c’è bisogno di maestri ma di testimoni che credono in quello che dicono e che, soprattutto, sono disposti a prenderti per mano». Con queste parole, l’arcivescovo di Perugia aggiunge un tassello anche alla pedagogia dell’incontro cui il Meeting di Comunione e liberazione lavora da quarant’anni e lo fa linkando il magistero di Bergoglio all’emergenza culturale (e pastorale) del momento, quella della relazione.
Oltre crisi e neoliberismo: rifondare la solidarietà
All’elettore, al padre e alla madre di famiglia, ai giovani che desiderano costruirsi una vita e agli anziani alla ricerca di un po’ di serenità, i giochi di palazzo non interessano per nulla. Insofferenti allo spettacolo triste di questi giorni, non vorrebbero altro che una politica seriamente impegnata a lavorare per creare le condizioni in un futuro che si intravvede, ma che ancora non c’è.
Nella consapevolezza che il bene comune non è mai qualcosa di statico, ma un cammino che si fa insieme.
Nella consapevolezza che il bene comune non è mai qualcosa di statico, ma un cammino che si fa insieme.
Ci sono persone che affogano in mare
Richard Gere si trovava in vacanza in Toscana quando ha telefonato a Riccardo Gatti, il capo missione della Open Arms al largo di Lampedusa. «Richard mi ha raggiunto - racconta Gatti, - per i migranti a bordo abbiamo acquistato qualcosa da mangiare, visto che il riso era andato a male». Ma ecco Gere, attore celebre che dice «noi» prima di «io»: «Qualcuno ha detto che alla Open Arms lavorano per soldi... La verità è che questi volontari e uomini delle ong sono angeli che si sacrificano per il prossimo».
Richard Gere, cosa l’ha spinta a agire adesso?
Coalizione Ursula per costruire un esecutivo
La frattura politica fra i due partiti che ancora hanno la responsabilità dell'attuale governo sembra allargarsi ogni giorno, obbligandoci a riflettere con maggiore urgenza sui possibili esiti dell'attuale crisi. La prima osservazione riguarda il fatto che anche se il ritorno alle urne non è di per se stesso una patologia, deve essere considerato un'ultima ratio, essendo il Parlamento chiamato a durare per l'intera legislatura. È vero che, con il prevalere dei governi di coalizione, le crisi sono sempre più frequenti in tutti i Paesi, ma la fine prematura della legislatura è il riconoscimento di un fallimento, una ferita inferta alla vita democratica. Bisogna quindi fare il possibile per evitare tale evento.