Oltre crisi e neoliberismo: rifondare la solidarietà
All’elettore, al padre e alla madre di famiglia, ai giovani che desiderano costruirsi una vita e agli anziani alla ricerca di un po’ di serenità, i giochi di palazzo non interessano per nulla. Insofferenti allo spettacolo triste di questi giorni, non vorrebbero altro che una politica seriamente impegnata a lavorare per creare le condizioni in un futuro che si intravvede, ma che ancora non c’è.
Nella consapevolezza che il bene comune non è mai qualcosa di statico, ma un cammino che si fa insieme.
Nella consapevolezza che il bene comune non è mai qualcosa di statico, ma un cammino che si fa insieme.
La crisi, i dubbi e le inevitabili scelte
Ha ragione Franco Mirabelli quando, con una definizione più che mai appropriata, ci dice che il passaggio che abbiamo di fronte è strettissimo. Talmente stretto che, qualunque sia il percorso che decideremo di intraprendere, sarà accompagnato da dubbi e rimpianti. Ma bisognerà scegliere.
Una strada escluderei senza esitazioni: quella di dare vita ad un governo che, dandosi un orizzonte brevissimo, si metta sulle spalle il compito di risanare i conti con una finanziaria lacrime e sangue e poi al voto.
Sarebbe il suicidio perfetto.
Coalizione Ursula per costruire un esecutivo
La frattura politica fra i due partiti che ancora hanno la responsabilità dell'attuale governo sembra allargarsi ogni giorno, obbligandoci a riflettere con maggiore urgenza sui possibili esiti dell'attuale crisi. La prima osservazione riguarda il fatto che anche se il ritorno alle urne non è di per se stesso una patologia, deve essere considerato un'ultima ratio, essendo il Parlamento chiamato a durare per l'intera legislatura. È vero che, con il prevalere dei governi di coalizione, le crisi sono sempre più frequenti in tutti i Paesi, ma la fine prematura della legislatura è il riconoscimento di un fallimento, una ferita inferta alla vita democratica. Bisogna quindi fare il possibile per evitare tale evento.
Sarà il partito a decidere cosa fare
Franco Mirabelli, senatore PD vicino al Segretario, Renzi apre a un Governo istituzionale, Zingaretti dice no. Cosa succede nel suo partito?
«Cosa succede lo vedremo. La linea la decide il partito, i suoi organi dirigenti, il Segretario. Io sono per la discussione, per costruire l’unità. Però leggo strane fughe in avanti…».
Renzi si rivolge ai parlamentari, chiede di “decidere guardandosi negli occhi e nel cuore”…