Con il Covid sono aumentate le diseguaglianze

Dopo un anno segnato dall’effetto Covid il mondo si scopre più diseguale. Le categorie più penalizzate dall’impatto della pandemia, infatti, sono quelle che già erano in difficoltà prima dell’emergenza sanitaria. Mentre chi stava economicamente bene, oggi sta meglio. A scattare la fotografica di un gap crescente tra ricchi e poveri del pianeta è il nuovo report diffuso dall’Oxfam in occasione dell’apertura del World Economic Forum di Davos. L’indagine si intitola “virus della disuguaglianza” e mostra con numeri e statistiche come la pandemia abbia acuito le disuguaglianze economiche e sociali, razziali e di genere preesistenti. “Grazie a un sistema economico iniquo un’élite di miliardari ha continuato a accumulare ricchezza nel corso della più grave crisi dai tempi della Grande Depressione - si legge -, mentre miliardi di persone sono state spinte sull’orlo della povertà”.
L'Europa delle persone senza fissa dimora

In 10 anni le persone senza casa e costrette a vivere per strada sono aumentate del 70%.
Numeri impressionanti che raccontano la drammatica condizione dei senza fissa dimora, troppo spesso invisibili.
Una condizione resa ancora più grave dall’esplosione della pandemia, con persone già in difficoltà finite ora ai margini. Il Covid-19 e la crisi sanitaria, economica e sociale che ne è scaturita, però, ha fatto nascere una nuova Europa.
Un’Europa che crede in uno sviluppo attento a non lasciare indietro nessuno (ne parlo in questo video).
Il Paese ha bisogno di risposte

Nella riunione del nostro gruppo al Senato di lunedì 11 mi è capitato tra le altre cose di dire: “Siamo in un passaggio strettissimo della storia democratica del nostro Paese”.
Gli eventi che sono seguiti confermano questa lettura e ora siamo di nuovo chiamati a fare scelte importanti per il futuro della Repubblica.
Tento di riassumere.
Nei mesi scorsi insieme al sostegno leale e convinto all’attività di Governo abbiamo insieme deciso di promuovere un confronto all’interno della maggioranza per un rilancio politico e programmatico della sua azione.
La crisi di Governo
Faccio una premessa perché altrimenti si rischia di perdere una parte del ragionamento che pure dobbiamo fare in questa discussione, rispetto ad una valutazione su questi sedici mesi di Governo.
Noi abbiamo fatto una scelta sedici mesi fa che aveva un senso: bisognava tentare di evitare che l’Italia fosse portata fuori dall’Europa da Salvini e da una coalizione di centrodestra a trazione leghista che, se si fosse andati a elezioni, avrebbe potuto vincere.
In nome di questo obiettivo, utile al Paese, abbiamo costruito un’alleanza di Governo con chi ci era stato avversario.