Serve subito un mediatore
Articolo di Piero Fassino pubblicato da La Repubblica.
Caro direttore, come gli stessi protagonisti avevano preannunciato, l'incontro tra i ministri degli Esteri russo e ucraino, Lavrov e Kuleba, non è andato al di là della rappresentazione delle rispettive posizioni. Ancorché minimo è comunque un inizio di interlocuzione che va tenuto aperto, anche alla luce della disponibilità a trattare manifestata dal presidente Zelensky, una finestra di opportunità che non va lasciata cadere. Ma il tempo incalza e ci sono poche ore per evitare una precipitazione bellica catastrofica. Fino a che i corridoi umanitari non abbiano completato la evacuazione della popolazione è possibile un parziale e limitato rallentamento delle attività militari, nonostante sciagurati atti come l'assedio di Mariupol e il feroce bombardamento del suo ospedale pediatrico.
Caro direttore, come gli stessi protagonisti avevano preannunciato, l'incontro tra i ministri degli Esteri russo e ucraino, Lavrov e Kuleba, non è andato al di là della rappresentazione delle rispettive posizioni. Ancorché minimo è comunque un inizio di interlocuzione che va tenuto aperto, anche alla luce della disponibilità a trattare manifestata dal presidente Zelensky, una finestra di opportunità che non va lasciata cadere. Ma il tempo incalza e ci sono poche ore per evitare una precipitazione bellica catastrofica. Fino a che i corridoi umanitari non abbiano completato la evacuazione della popolazione è possibile un parziale e limitato rallentamento delle attività militari, nonostante sciagurati atti come l'assedio di Mariupol e il feroce bombardamento del suo ospedale pediatrico.
La Cei: aiutiamo gli ucraini attraverso la Caritas
Articolo di Avvenire.
Una raccolta di fondi da destinare alla popolazione alla prese con la guerra, un modo anche per non fare sentire soli coloro che si sono trovati in un conflitto che sta portando distruzione e povertà.
La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana si è riunta questa mattina a Firenze, all’indomani della chiusura dell’Incontro “Mediterraneo frontiera di pace”, ascoltando dalla Caritas Italiana un aggiornamento sulla situazione in Ucraina. Ai vescovi sono state portate le testimonianze dei responsabili di Caritas Ucraina (Chiesa greco-cattolica) e Caritas Spes (Chiesa latina).
Una raccolta di fondi da destinare alla popolazione alla prese con la guerra, un modo anche per non fare sentire soli coloro che si sono trovati in un conflitto che sta portando distruzione e povertà.
La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana si è riunta questa mattina a Firenze, all’indomani della chiusura dell’Incontro “Mediterraneo frontiera di pace”, ascoltando dalla Caritas Italiana un aggiornamento sulla situazione in Ucraina. Ai vescovi sono state portate le testimonianze dei responsabili di Caritas Ucraina (Chiesa greco-cattolica) e Caritas Spes (Chiesa latina).
Valori e libertà in pericolo
Articolo di Walter Veltroni pubblicato dal Corriere della Sera (file PDF).
«Stiamo parlando di qualcosa che va oltre le convinzioni politiche. Parliamo della salvezza umana. Ci troviamo in una guerra che ha assunto un significato metafisico. Le parate dei gay dimostrano che il peccato è una variabile ciel comportamento umano. Questa guerra è contro chi sostiene i gay, come il mondo occidentale, e ha cercato di distruggere il Donbass solo perché questa terra oppone un fondamentale rifiuto dei cosiddetti valori offerti da chi rivendica il potere mondiale». Così ha parlato recentemente, il Patriarca di Mosca di fronte alla catastrofe umanitaria della guerra di aggressione di Putin. Ha raccontato Marco Imarisio: «Quello stesso giorno, nella lontana regione di Kostromà, il sacerdote della chiesa nel villaggio di Karabanovo, ha concluso il suo sermone dicendo No alla guerra e leggendo mm passo del Vecchio Testamento: "Non Uccidere".
«Stiamo parlando di qualcosa che va oltre le convinzioni politiche. Parliamo della salvezza umana. Ci troviamo in una guerra che ha assunto un significato metafisico. Le parate dei gay dimostrano che il peccato è una variabile ciel comportamento umano. Questa guerra è contro chi sostiene i gay, come il mondo occidentale, e ha cercato di distruggere il Donbass solo perché questa terra oppone un fondamentale rifiuto dei cosiddetti valori offerti da chi rivendica il potere mondiale». Così ha parlato recentemente, il Patriarca di Mosca di fronte alla catastrofe umanitaria della guerra di aggressione di Putin. Ha raccontato Marco Imarisio: «Quello stesso giorno, nella lontana regione di Kostromà, il sacerdote della chiesa nel villaggio di Karabanovo, ha concluso il suo sermone dicendo No alla guerra e leggendo mm passo del Vecchio Testamento: "Non Uccidere".
Fermate questo massacro
Articolo pubblicato da Avvenire
"Fratelli e sorelle, abbiamo appena pregato la Vergine Maria. Questa settimana la città che ne porta il nome, Mariupol, è diventata una città martire della guerra straziante che sta devastando l’Ucraina. Davanti alla barbarie dell’uccisione di bambini, di innocenti e di civili inermi non ci sono ragioni strategiche che tengano: c’è solo da cessare l’inaccettabile aggressione armata, prima che riduca le città a cimiteri. Col dolore nel cuore unisco la mia voce a quella della gente comune, che implora la fine della guerra. In nome di Dio, si ascolti il grido di chi soffre e si ponga fine ai bombardamenti e agli attacchi! Si punti veramente e decisamente sul negoziato, e i corridoi umanitari siano effettivi e sicuri. In nome di Dio, vi chiedo: fermate questo massacro!"
"Fratelli e sorelle, abbiamo appena pregato la Vergine Maria. Questa settimana la città che ne porta il nome, Mariupol, è diventata una città martire della guerra straziante che sta devastando l’Ucraina. Davanti alla barbarie dell’uccisione di bambini, di innocenti e di civili inermi non ci sono ragioni strategiche che tengano: c’è solo da cessare l’inaccettabile aggressione armata, prima che riduca le città a cimiteri. Col dolore nel cuore unisco la mia voce a quella della gente comune, che implora la fine della guerra. In nome di Dio, si ascolti il grido di chi soffre e si ponga fine ai bombardamenti e agli attacchi! Si punti veramente e decisamente sul negoziato, e i corridoi umanitari siano effettivi e sicuri. In nome di Dio, vi chiedo: fermate questo massacro!"