Avanti fino in fondo
"In un momento pieno di incertezze, di potenziali instabilità, di fragilità interne ed esterne, questo governo di unità nazionale continua a voler governare. Abbiamo fatto molto e lo abbiamo fatto insieme". Lo dice il premier Mario Draghi in un'intervista al Corriere della Sera" nella quale ripete che l'esecutivo "va avanti fino in fondo" se riuscirà a fare le cose "che servono al Paese".
Stiamo superando "la pandemia; sul fronte internazionale, l'Italia è tornata a pesare come è giusto che sia - aggiunge - sosteniamo l'Ucraina, lavoriamo per la pace; sul piano economico usciamo da un anno in cui abbiamo avuto una crescita del prodotto interno lordo del 6,6%. C'è ora un rallentamento, dovuto alla guerra. Il compito del governo è quello di sostenere lavoratori e imprese e rendere l'Italia più moderna, vivibile, giusta".
Stiamo superando "la pandemia; sul fronte internazionale, l'Italia è tornata a pesare come è giusto che sia - aggiunge - sosteniamo l'Ucraina, lavoriamo per la pace; sul piano economico usciamo da un anno in cui abbiamo avuto una crescita del prodotto interno lordo del 6,6%. C'è ora un rallentamento, dovuto alla guerra. Il compito del governo è quello di sostenere lavoratori e imprese e rendere l'Italia più moderna, vivibile, giusta".
Gli aiuti russi in Italia
Articolo di Marina Berlinghieri.
Il dubbio che il contingente russo ambisse anche a captare altre informazioni c’è e può esserci, ma non ho alcun dubbio sul fatto che non ci siano in alcun modo riusciti, neppure in un contesto difficile come quello della pandemia.
Noi parlamentari non eravamo coinvolti in alcun modo, perchè sono operazioni condotte di concerto con la Difesa. Ma nel nostro Paese, di questo sono certa, abbiamo un sistema di intelligence e di sicurezza che funziona perfettamente e che, quando c’è anche solo un vago dubbio o sospetto, scatta in automatico e parlo di un sistema di controllo continuo, che viene applicato in ogni campo.
Il dubbio che il contingente russo ambisse anche a captare altre informazioni c’è e può esserci, ma non ho alcun dubbio sul fatto che non ci siano in alcun modo riusciti, neppure in un contesto difficile come quello della pandemia.
Noi parlamentari non eravamo coinvolti in alcun modo, perchè sono operazioni condotte di concerto con la Difesa. Ma nel nostro Paese, di questo sono certa, abbiamo un sistema di intelligence e di sicurezza che funziona perfettamente e che, quando c’è anche solo un vago dubbio o sospetto, scatta in automatico e parlo di un sistema di controllo continuo, che viene applicato in ogni campo.
Verso il ballottaggio, sette lezioni dalla Francia
Articolo di Lorenzo Gaiani pubblicato da Libertà Eguale
1. Alla fine non c’è stato alcun testa a testa. Macron è arrivato primo, ha migliorato, almeno in termini percentuali, il suo score rispetto a cinque anni fa, e ha distaccato nettamente Marine Le Pen, che è certo cresciuta ma meno di quanto ci si aspettava, e anzi ha visto ridurre il distacco alle sue spalle sull’ultrasinistro Jean Luc Melenchon.
2. L’appoggio a Macron della quasi totalità dei candidati sconfitti, con l’eccezione del pessimo Zemmour (altro pallone gonfiato dai media: d’altro canto viene da quel mondo), sia pure talvolta nella formula “non fate vincere Le Pen”, dei sindacati e di molte realtà associative testimonia il mantenersi di quello che i francesi chiamano “spirito repubblicano”, sperando che anche gli elettori nella loro maggioranza lo recepiscano.
1. Alla fine non c’è stato alcun testa a testa. Macron è arrivato primo, ha migliorato, almeno in termini percentuali, il suo score rispetto a cinque anni fa, e ha distaccato nettamente Marine Le Pen, che è certo cresciuta ma meno di quanto ci si aspettava, e anzi ha visto ridurre il distacco alle sue spalle sull’ultrasinistro Jean Luc Melenchon.
2. L’appoggio a Macron della quasi totalità dei candidati sconfitti, con l’eccezione del pessimo Zemmour (altro pallone gonfiato dai media: d’altro canto viene da quel mondo), sia pure talvolta nella formula “non fate vincere Le Pen”, dei sindacati e di molte realtà associative testimonia il mantenersi di quello che i francesi chiamano “spirito repubblicano”, sperando che anche gli elettori nella loro maggioranza lo recepiscano.
Shevchenko e Sala insieme per l’Ucraina
Articolo pubblicato da La Stampa
Una linea telefonica in ucraino per offrire ai profughi che scappano dalla guerra un punto di ascolto e orientamento sui servizi del Comune di Milano. Questo l'obiettivo del progetto «Insieme per l'Ucraina», presentato oggi a Palazzo Marino e nato dalla collaborazione tra l'amministrazione e il calciatore Andrij Shevchenko. L'ex campione del Milan e della nazionale ucraina finanzierà l'attivazione del numero 020205, attivo da fine aprile, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18, che indirizzerà le famiglie sui servizi comunali di accoglienza e quelli dedicati ai bambini e ai ragazzi.
Una linea telefonica in ucraino per offrire ai profughi che scappano dalla guerra un punto di ascolto e orientamento sui servizi del Comune di Milano. Questo l'obiettivo del progetto «Insieme per l'Ucraina», presentato oggi a Palazzo Marino e nato dalla collaborazione tra l'amministrazione e il calciatore Andrij Shevchenko. L'ex campione del Milan e della nazionale ucraina finanzierà l'attivazione del numero 020205, attivo da fine aprile, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18, che indirizzerà le famiglie sui servizi comunali di accoglienza e quelli dedicati ai bambini e ai ragazzi.