Shevchenko e Sala insieme per l’Ucraina
Articolo pubblicato da La Stampa
Una linea telefonica in ucraino per offrire ai profughi che scappano dalla guerra un punto di ascolto e orientamento sui servizi del Comune di Milano. Questo l'obiettivo del progetto «Insieme per l'Ucraina», presentato oggi a Palazzo Marino e nato dalla collaborazione tra l'amministrazione e il calciatore Andrij Shevchenko. L'ex campione del Milan e della nazionale ucraina finanzierà l'attivazione del numero 020205, attivo da fine aprile, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18, che indirizzerà le famiglie sui servizi comunali di accoglienza e quelli dedicati ai bambini e ai ragazzi.
Sarà possibile chiedere informazioni sulle scuole e sulle procedure per il permesso di soggiorno. Il progetto vuole essere anche un'occasione per mappare le necessità dei profughi, ad esempio in vista della ripresa delle scuole a settembre, permettendo così un intervento puntuale e il più aderente possibile alle necessità dei minori.
«Ringrazio tutti gli italiani per quello che stanno facendo, per me è troppo importante sentire questa vicinanza al popolo ucraino che in questo momento ha bisogno di tanto aiuto - ha spiegato Shevchenko - Sono fortemente legato alla città di Milano e sono felice di vedere come abbia aperto il suo cuore all'Ucraina. Il progetto può dare una possibilità ai ragazzi venuti qui, per finire la scuola, imparare l'italiano e integrarsi nella comunità. Ringrazio il sindaco Sala per aver creduto nel progetto e Fondazione Milan che ancora una volta ha saputo dare il suo contributo, guardando soprattutto al futuro dei bambini».
Intanto, a Milano sono stati registrati 7mila profughi ucraini, tra questi ci sono 3mila minori, di cui 650 non accompagnati. «La cifra - ha detto il sindaco Sala - probabilmente non tiene conto di tutti gli arrivi ma solo di quelli censiti. Se questa guerra proseguirà, non sappiamo quale sarà la dimensione degli arrivi. Il tema che ci deve preoccupare non è la prima accoglienza ma l'integrazione». Il primo cittadino ha sottolineato che «Dal primo giorno sappiamo da che parte stare e penso che tutti i milanesi lo sappiano. Non vedo distinguo, dobbiamo stare contro il guerrafondaio Putin e al fianco del popolo ucraino».
Andrij Shevchenko ha poi ribadito: «il mio popolo sta cercando di difendere i suoi diritti, la sua famiglia e la sua casa e penso che dobbiamo farlo fino in fondo per avere un futuro libero: la mia gente vuole essere parte dell'Europa - conclude - L'Europa dovrebbe mettere più pressione, sappiamo che mettendo pressione le cose possono cambiare, dobbiamo cercare di fare di tutto per portare la pace».
Una linea telefonica in ucraino per offrire ai profughi che scappano dalla guerra un punto di ascolto e orientamento sui servizi del Comune di Milano. Questo l'obiettivo del progetto «Insieme per l'Ucraina», presentato oggi a Palazzo Marino e nato dalla collaborazione tra l'amministrazione e il calciatore Andrij Shevchenko. L'ex campione del Milan e della nazionale ucraina finanzierà l'attivazione del numero 020205, attivo da fine aprile, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18, che indirizzerà le famiglie sui servizi comunali di accoglienza e quelli dedicati ai bambini e ai ragazzi.
Sarà possibile chiedere informazioni sulle scuole e sulle procedure per il permesso di soggiorno. Il progetto vuole essere anche un'occasione per mappare le necessità dei profughi, ad esempio in vista della ripresa delle scuole a settembre, permettendo così un intervento puntuale e il più aderente possibile alle necessità dei minori.
«Ringrazio tutti gli italiani per quello che stanno facendo, per me è troppo importante sentire questa vicinanza al popolo ucraino che in questo momento ha bisogno di tanto aiuto - ha spiegato Shevchenko - Sono fortemente legato alla città di Milano e sono felice di vedere come abbia aperto il suo cuore all'Ucraina. Il progetto può dare una possibilità ai ragazzi venuti qui, per finire la scuola, imparare l'italiano e integrarsi nella comunità. Ringrazio il sindaco Sala per aver creduto nel progetto e Fondazione Milan che ancora una volta ha saputo dare il suo contributo, guardando soprattutto al futuro dei bambini».
Intanto, a Milano sono stati registrati 7mila profughi ucraini, tra questi ci sono 3mila minori, di cui 650 non accompagnati. «La cifra - ha detto il sindaco Sala - probabilmente non tiene conto di tutti gli arrivi ma solo di quelli censiti. Se questa guerra proseguirà, non sappiamo quale sarà la dimensione degli arrivi. Il tema che ci deve preoccupare non è la prima accoglienza ma l'integrazione». Il primo cittadino ha sottolineato che «Dal primo giorno sappiamo da che parte stare e penso che tutti i milanesi lo sappiano. Non vedo distinguo, dobbiamo stare contro il guerrafondaio Putin e al fianco del popolo ucraino».
Andrij Shevchenko ha poi ribadito: «il mio popolo sta cercando di difendere i suoi diritti, la sua famiglia e la sua casa e penso che dobbiamo farlo fino in fondo per avere un futuro libero: la mia gente vuole essere parte dell'Europa - conclude - L'Europa dovrebbe mettere più pressione, sappiamo che mettendo pressione le cose possono cambiare, dobbiamo cercare di fare di tutto per portare la pace».