Parte conclusiva dell’introduzione inedita al libro di Papa Francesco "Contro la guerra. Il coraggio di costruire la pace" pubblicata da Avvenire.
L’odio, prima che sia troppo tardi, va estirpato dai cuori. E per farlo c’è bisogno di dialogo, di negoziato, di ascolto, di capacità e di creatività diplomatica, di politica lungimirante capace di costruire un nuovo sistema di convivenza che non sia più basato sulle armi, sulla potenza delle armi, sulla deterrenza. Ogni guerra rappresenta non soltanto una sconfitta della politica, ma anche una resa vergognosa di fronte alle forze del male.
Nel novembre 2019, a Hiroshima, città simbolo della Seconda guerra mondiale i cui abitanti furono trucidati, insieme a quelli di Nagasaki, da due bombe nucleari, ho ribadito che l’uso dell’energia atomica per fini di guerra è, oggi più che mai, un crimine, non solo contro l’uomo e la sua dignità, ma contro ogni possibilità di futuro nella nostra casa comune. L’uso dell’energia atomica per fini di guerra è immorale, come allo stesso modo è immorale il possesso delle armi atomiche.
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Intervento di Franco Mirabelli a 7Gold.
Penso che sarebbe opportuno evitare certi toni.
È chiaro che questa guerra ha chiaramente una responsabilità principale: l’aggressione russa e le devastazioni che la Russia sta provocando in Ucraina, la volontà di attaccare le città ucraine da parte della Russia ha prodotto anche molti morti civili e profughi.
È evidente che siamo di fronte ad un orrore e ad un atto molto grave da parte della Russia.
Credo che a fronte di questo, però, sarebbe meglio cercare di evitare di introdurre ulteriori tensioni e ulteriori motivi che possano in qualche modo legittimare azioni che non devono essere legittimate.
È evidente»