Evitare di allargare il conflitto
Intervento di Franco Mirabelli a 7Gold.
Penso che sarebbe opportuno evitare certi toni.
È chiaro che questa guerra ha chiaramente una responsabilità principale: l’aggressione russa e le devastazioni che la Russia sta provocando in Ucraina, la volontà di attaccare le città ucraine da parte della Russia ha prodotto anche molti morti civili e profughi.
È evidente che siamo di fronte ad un orrore e ad un atto molto grave da parte della Russia.
Credo che a fronte di questo, però, sarebbe meglio cercare di evitare di introdurre ulteriori tensioni e ulteriori motivi che possano in qualche modo legittimare azioni che non devono essere legittimate.
È evidente che dall’inizio di questo conflitto, sullo sfondo c’è un contesto che è dato dal fatto che l’aggressore è una delle potenze nucleari del mondo ed è in possesso di migliaia di testate nucleari.
Credo che gli armamenti nucleari siano utilizzati dalle superpotenze come deterrenze e non per essere davvero usate.
Spero, infatti, che tutti abbiano la consapevolezza che l’utilizzo degli armamenti nucleari non garantirebbe più a nessuno un futuro, anzi, sarebbe la distruzione del mondo e non penso che si arriverà a quel punto.
Comunque, dobbiamo evitare che si arrivi a quel punto e, anche per questo, credo che si debba aiutare l’Ucraina in tutti i modi possibili ma, allo stesso tempo, occorre evitare che ci sia un allargamento del conflitto di qualunque tipo.
Al momento c’è un conflitto su un campo aperto che, probabilmente, non sta andando come la Russia pensava e prevedeva che andasse.
L’affondamento della nave ammiraglia della flotta russa che guidava le operazioni su Odessa è un ulteriore indebolimento significativo della presenza russa sul campo.
Temo, però, che nelle prossime settimane dovremo assistere ad un’ulteriore escalation.
Credo, infatti, che sul campo ci si prepari per una battaglia che a Putin serva per consolidare e conquistare altri territori, per poi aprire le trattative, con la possibilità di controllare i territori che si vogliono mantenere in influenza russa.
A quel punto la trattativa e le ipotesi di costruzione di una tregua saranno più possibili e probabili.
In questo momento credo che una trattativa sia in qualche modo condizionata dalla volontà della Russia di completare la conquista del Donbass e di altre parti di confine. Vediamo se ci riusciranno.
Gli Ucraini hanno dimostrato sul campo di avere grandi doto e grandi capacità di resistenza.
Questo passaggio, comunque, temo che porterà molti morti sia civili che militari.
È evidente che anche questa guerra, come tutte le guerre, è anche l’occasione per diversi Paesi di sfruttare delle situazioni.
È chiaro che la guerra è anche fatta sul fronte comunicativo, ancora di più oggi, nell’epoca dell’internet, con cui possiamo vedere ciò che avviene in diretta quotidianamente 24 ore su 24. Questo ha creato una partita che si gioca anche molto sulla propaganda.
Probabilmente sono anche stati fatti errori, sono state sottovalutate cose avvenute negli anni scorsi, però, tutto questo non deve far perdere di vista quali sono le responsabilità, chi è l’aggressore e chi è l’aggredito, la giustezza della scelta che abbiamo fatto di non entrare direttamente nel conflitto insieme all’Europa ma di aiutare comunque l’aggredito.
L’idea per cui ogni volta che si dice che Putin ha fatto qualcosa, qualcuno deve spiegare che gli americani non sono buoni o nel passato hanno fatto cose gravi in Iraq o altrove, non è convincente: mi pare un benaltrismo che non ha nulla a che fare con la realtà di oggi, che è quella di un grande Paese come la Russia che si è assunto la grave responsabilità di scatenare una guerra e di coinvolgere città e civili in questo.
Penso che sarebbe opportuno evitare certi toni.
È chiaro che questa guerra ha chiaramente una responsabilità principale: l’aggressione russa e le devastazioni che la Russia sta provocando in Ucraina, la volontà di attaccare le città ucraine da parte della Russia ha prodotto anche molti morti civili e profughi.
È evidente che siamo di fronte ad un orrore e ad un atto molto grave da parte della Russia.
Credo che a fronte di questo, però, sarebbe meglio cercare di evitare di introdurre ulteriori tensioni e ulteriori motivi che possano in qualche modo legittimare azioni che non devono essere legittimate.
È evidente che dall’inizio di questo conflitto, sullo sfondo c’è un contesto che è dato dal fatto che l’aggressore è una delle potenze nucleari del mondo ed è in possesso di migliaia di testate nucleari.
Credo che gli armamenti nucleari siano utilizzati dalle superpotenze come deterrenze e non per essere davvero usate.
Spero, infatti, che tutti abbiano la consapevolezza che l’utilizzo degli armamenti nucleari non garantirebbe più a nessuno un futuro, anzi, sarebbe la distruzione del mondo e non penso che si arriverà a quel punto.
Comunque, dobbiamo evitare che si arrivi a quel punto e, anche per questo, credo che si debba aiutare l’Ucraina in tutti i modi possibili ma, allo stesso tempo, occorre evitare che ci sia un allargamento del conflitto di qualunque tipo.
Al momento c’è un conflitto su un campo aperto che, probabilmente, non sta andando come la Russia pensava e prevedeva che andasse.
L’affondamento della nave ammiraglia della flotta russa che guidava le operazioni su Odessa è un ulteriore indebolimento significativo della presenza russa sul campo.
Temo, però, che nelle prossime settimane dovremo assistere ad un’ulteriore escalation.
Credo, infatti, che sul campo ci si prepari per una battaglia che a Putin serva per consolidare e conquistare altri territori, per poi aprire le trattative, con la possibilità di controllare i territori che si vogliono mantenere in influenza russa.
A quel punto la trattativa e le ipotesi di costruzione di una tregua saranno più possibili e probabili.
In questo momento credo che una trattativa sia in qualche modo condizionata dalla volontà della Russia di completare la conquista del Donbass e di altre parti di confine. Vediamo se ci riusciranno.
Gli Ucraini hanno dimostrato sul campo di avere grandi doto e grandi capacità di resistenza.
Questo passaggio, comunque, temo che porterà molti morti sia civili che militari.
È evidente che anche questa guerra, come tutte le guerre, è anche l’occasione per diversi Paesi di sfruttare delle situazioni.
È chiaro che la guerra è anche fatta sul fronte comunicativo, ancora di più oggi, nell’epoca dell’internet, con cui possiamo vedere ciò che avviene in diretta quotidianamente 24 ore su 24. Questo ha creato una partita che si gioca anche molto sulla propaganda.
Probabilmente sono anche stati fatti errori, sono state sottovalutate cose avvenute negli anni scorsi, però, tutto questo non deve far perdere di vista quali sono le responsabilità, chi è l’aggressore e chi è l’aggredito, la giustezza della scelta che abbiamo fatto di non entrare direttamente nel conflitto insieme all’Europa ma di aiutare comunque l’aggredito.
L’idea per cui ogni volta che si dice che Putin ha fatto qualcosa, qualcuno deve spiegare che gli americani non sono buoni o nel passato hanno fatto cose gravi in Iraq o altrove, non è convincente: mi pare un benaltrismo che non ha nulla a che fare con la realtà di oggi, che è quella di un grande Paese come la Russia che si è assunto la grave responsabilità di scatenare una guerra e di coinvolgere città e civili in questo.
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