Missione della Commissione ITRE in Lombardia
Articolo di Patrizia Toia.
Inizia oggi una missione qui in Lombardia, che ho direttamente organizzato per la Commissione ITRE, basata su tre importanti topic: energia, spazio, ricerca e innovazione.
Partiamo dal centro di ricerca ENI nel quartiere di Bolgiano, alle porte di Milano, perchè dalla ricerca arriveranno le soluzioni per fonti energetiche alternative ai fossili: energia marina, energia solare, biofuel e CCS (Cattura e stoccaggio della CO2).
Inizia oggi una missione qui in Lombardia, che ho direttamente organizzato per la Commissione ITRE, basata su tre importanti topic: energia, spazio, ricerca e innovazione.
Partiamo dal centro di ricerca ENI nel quartiere di Bolgiano, alle porte di Milano, perchè dalla ricerca arriveranno le soluzioni per fonti energetiche alternative ai fossili: energia marina, energia solare, biofuel e CCS (Cattura e stoccaggio della CO2).
Ora il centrosinistra sia unito
“Adesso dobbiamo rimboccarci le maniche e costruire velocemente un’alternativa a questa destra che in Lombardia ha fatto parecchi danni. Ma la coalizione è solo di centrosinistra, per quanto ampia. E quindi non può vedere alla sua testa certamente una candidata come Letizia Moratti”, è il commento di Giuseppe Villani, consigliere regionale del Pd, agli eventi che si sono susseguiti in queste ultime ore, con le dimissioni della vicepresidente e assessora al Welfare e, di fatto, il via alla campagna elettorale per le prossime elezioni regionali.
Le dimissioni di Letizia Moratti
Articolo di Lorenzo Gaiani.
Le dimissioni di Letizia Moratti dalla Giunta regionale lombarda sono evidentemente un segnale di insofferenza non solo di una persona ma di interi settori politici ed economici verso una gestione incompetente ed incerta.
Si apre uno spazio per mettere la parola fine dopo quasi trent'anni ad un sistema di governo che, dopo gli exploit formigoniani (i quali pure discendevano da un progetto politico e sociale organico, per quanto inaccettabile), si sono assestati nello squallore degli ultimi dieci anni, funestati anche dal palese fallimento del sistema sanitario lombardo durante l'emergenza pandemica (e Moratti era stata chiamata per mettere ordine, dopo i disastri - anche mediatici- di Giulio Gallera).
Le dimissioni di Letizia Moratti dalla Giunta regionale lombarda sono evidentemente un segnale di insofferenza non solo di una persona ma di interi settori politici ed economici verso una gestione incompetente ed incerta.
Si apre uno spazio per mettere la parola fine dopo quasi trent'anni ad un sistema di governo che, dopo gli exploit formigoniani (i quali pure discendevano da un progetto politico e sociale organico, per quanto inaccettabile), si sono assestati nello squallore degli ultimi dieci anni, funestati anche dal palese fallimento del sistema sanitario lombardo durante l'emergenza pandemica (e Moratti era stata chiamata per mettere ordine, dopo i disastri - anche mediatici- di Giulio Gallera).
Il centrosinistra deve velocizzare le sue riflessioni
"Le dimissioni di Letizia Moratti da assessore al Welfare e vicepresidente di Regione Lombardia è chiaro che erano un qualcosa da me atteso. Moratti ha fatto quello che non ha avuto il coraggio di fare Fontana, cioè di prendere atto che non c'era più fiducia", ha commentato il sindaco di Milano Giuseppe Sala.
"Perché il rapporto fiduciario non c'era, l'ho detto più volte tempo fa, un assessore non è eletto ma nominato sulla base di un rapporto fiduciario dal sindaco o dal presidente della regione - ha aggiunto -. Mi viene da dire che le cose stavano così ormai da parecchio tempo".
"Perché il rapporto fiduciario non c'era, l'ho detto più volte tempo fa, un assessore non è eletto ma nominato sulla base di un rapporto fiduciario dal sindaco o dal presidente della regione - ha aggiunto -. Mi viene da dire che le cose stavano così ormai da parecchio tempo".