Le dimissioni di Letizia Moratti
Articolo di Lorenzo Gaiani.
Le dimissioni di Letizia Moratti dalla Giunta regionale lombarda sono evidentemente un segnale di insofferenza non solo di una persona ma di interi settori politici ed economici verso una gestione incompetente ed incerta.
Si apre uno spazio per mettere la parola fine dopo quasi trent'anni ad un sistema di governo che, dopo gli exploit formigoniani (i quali pure discendevano da un progetto politico e sociale organico, per quanto inaccettabile), si sono assestati nello squallore degli ultimi dieci anni, funestati anche dal palese fallimento del sistema sanitario lombardo durante l'emergenza pandemica (e Moratti era stata chiamata per mettere ordine, dopo i disastri - anche mediatici- di Giulio Gallera).
Il fatto che per sostituire l'ex Vicepresidente non si sia trovato nulla di meglio che tirar fuori dalla naftalina Guido Bertolaso dice molto della pochezza e della carenza di personale politico adeguato della destra (lo si era già visto all'atto della formazione del Governo).
Spetta in primo luogo al Partito Democratico, maggiore forza di opposizione, trovare le risorse di fantasia e di coraggio per imporre una diversa narrazione, capace di conquistare i consensi della maggioranza dei cittadini.
Ed è chiaro che una vittoria in una regione simbolica come la Lombardia non sarebbe privo di riflessi sulle sorti del Governo nazionale, già evidentemente condizionato dalla scarsa coesione fra gli alleati.
Estote parati....
Le dimissioni di Letizia Moratti dalla Giunta regionale lombarda sono evidentemente un segnale di insofferenza non solo di una persona ma di interi settori politici ed economici verso una gestione incompetente ed incerta.
Si apre uno spazio per mettere la parola fine dopo quasi trent'anni ad un sistema di governo che, dopo gli exploit formigoniani (i quali pure discendevano da un progetto politico e sociale organico, per quanto inaccettabile), si sono assestati nello squallore degli ultimi dieci anni, funestati anche dal palese fallimento del sistema sanitario lombardo durante l'emergenza pandemica (e Moratti era stata chiamata per mettere ordine, dopo i disastri - anche mediatici- di Giulio Gallera).
Il fatto che per sostituire l'ex Vicepresidente non si sia trovato nulla di meglio che tirar fuori dalla naftalina Guido Bertolaso dice molto della pochezza e della carenza di personale politico adeguato della destra (lo si era già visto all'atto della formazione del Governo).
Spetta in primo luogo al Partito Democratico, maggiore forza di opposizione, trovare le risorse di fantasia e di coraggio per imporre una diversa narrazione, capace di conquistare i consensi della maggioranza dei cittadini.
Ed è chiaro che una vittoria in una regione simbolica come la Lombardia non sarebbe privo di riflessi sulle sorti del Governo nazionale, già evidentemente condizionato dalla scarsa coesione fra gli alleati.
Estote parati....
