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Una sfida decisiva per l’Italia e per l’Europa

Scritto da Alessandro Del Corno.

Alessandro Del Corno La nascita del governo Conte II con una maggioranza basata sul l’alleanza politica di 5 Stelle-Pd-Leu, rappresenta una svolta fino a qualche settimana fa, inimmaginabile per lo scenario politico del nostro Paese.
Svolta, avvenuta dopo la crisi di governo aperta da Salvini in agosto che, ha “mortalmente” per Lui, almeno in questa fase, sottovalutato le dinamiche di una democrazia parlamentare.
Non nego che alcuni passaggi di questa difficile ed inedita crisi politica e di governo, mi abbiano lasciato qualche perplessità, ma ritengo l’obiettivo finale centrato, un elemento positivo e di forte chiarezza nell’interesse del Paese.
Di conseguenza, nessun governo tecnico o istituzionale che, sarebbe stato devastante per la credibilità delle istituzioni e del Pd, ma la piena assunzione di responsabilità politica, come aveva chiesto il Capo dello Stato Mattarella, per la costituzione di una solida maggioranza politica in Parlamento.
Certo non è stato facile, per ragioni istituzionali e politiche giungere al l’esito finale, sia per la tempistica strettissima, sia per ragioni “storiche” pregresse.
Ora, le forze che si sono assunte questa gravosa responsabilità politica di fronte al Paese, a partire dal mio partito, dovranno dimostrare nell’azione di governo, stabilità, efficienza e risolutezza per affrontare un’ ”Agenda Programmatica ” che certo, deve avere una discontinuità, sia rispetto alla esperienza precedente “giallo verde”, ma anche rispetto all’ esperienze di governo della precedente legislatura, sulle quali, piaccia o non piaccia, il corpo elettorale, aveva lanciato dei messaggi chiari ed inequivocabili.
A tal merito, mi pare che lo sforzo compiuto per esempio sia dai 5 Stelle, ma soprattutto dal Pd, in termini di composizione dell’esecutivo, soddisfino pienamente il recepimento di quella necessaria discontinuità, di cui ha sempre parlato durante tutta la crisi politica e di governo il Segretario nazionale Pd Zingaretti.
Altra annotazione che mi pare centrale è relativa al fatto che il nuovo governo, almeno potenzialmente ed i primi risultati, si vedono con Gentiloni Commissario europeo, sarà in grado di annullare quell’isolamento politico, nel quale, era sprofondato il nostro Paese negli ultimi 14 mesi in sede Europea, in conseguenza di una deriva eccessivamente sovranista.
Il problema epocale dei flussi immigratori, governato con umanità che è altra cosa dal buonismo e con intelligenza, non può prescindere, da una posizione di forte credibilità che il nostro Paese, dovrà riacquistare in Europa, al fine, di pervenire a logiche redistributive dei migranti, in modo omogeneo e condiviso tra i Paesi dell’Unione.
Stessa cosa, dovrà valere per le politiche economiche e sociali, all’insegna di una maggiore flessibilità che auspicabilmente concederà la nuova Commissione Europea.
La costituzione del nuovo governo è stata accolta positivamente dai mercati, con la discesa vertiginosa dello spread, detto ciò, l’augurio che mi sento di rivolgergli e che quando terminerà la sua difficile funzione, potrà essere salutato con un tripudio positivo da buona parte dell’opinione pubblica di questo Paese, a partire dai ceti medi-popolari che più di tutti, hanno subito le gravi conseguenze della crisi del 2008 e di una distorta lettura della globalizzazione che, ha pesantemente sottovalutato le sue ricadute negative sul piano sociale.
Sarebbe un grande servizio per l’Italia e per l’Europa ed un colpo mortale per i nazionalsovranismi.
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