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Da Schlein una scommessa, non un personalismo

Scritto da Chiara Braga.

"Non è mai stato un atto di personalismo l'idea di Elly Schlein di mettere il suo nome nel simbolo del Pd, ma ci sono momenti in cui si pensa anche a scelte straordinarie proprio per ottenere il massimo risultato. Queste Europee sono una sfida decisiva". Così, su Repubblica, la capogruppo Pd alla Camera Chiara Braga.
"Sono state ore di riflessione, prima di tutto della segretaria - aggiunge - Abbiamo discusso in direzione, e poi Elly ha deciso. Ci chiamiamo Partito democratico non a caso. Non una retromarcia, la questione era rimasta aperta. Le liste in direzione si sono chiuse con l'approvazione unanime delle candidature, l'ok a Schlein capolista al Centro e nelle Isole.
L'obiettivo della segretaria è sempre stato, ed è, quello di ottenere il massimo risultato per il Pd, mettendosi in gioco in prima persona, perché siamo davanti a una sfida cruciale per l'Europa e per battere la destra sovranista".
Il nome nel simbolo "era una ipotesi. Ma ora il fatto che il nome della segretaria non sia nel simbolo non la farà arretrare di un millimetro nel suo impegno. Io ho capito il senso di quella ipotesi straordinaria. Però l'obiettivo era unire tutto il Pd in questo. Non ho mai pensato, conoscendola, che Elly volesse personalizzare, che stesse compiendo una mossa personalistica, bensì la scommessa evidente è stata, ed è, di massimizzare il risultato per il Pd".
"È stato chiaro e onesto l'approccio con cui la segretaria si presenta alle Europee - dice ancora Braga - ribadendo che resterà in Italia a dare battaglia a questo governo per la sanità pubblica, contro l'autonomia differenziata e contro un Def che non dà risposte al Paese. Le parole di Prodi sono sempre importanti, però gli attacchi alla democrazia sono tali da richiedere che si faccia tutto il possibile, in ogni modo, per battere la destra".

Per seguire l'attività di Chiara Braga: sito web - pagina facebook

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