Bocciata la demagogia leghista, ma ora un passo avanti
Intervista di Repubblica a Carlo Borghetti.
Carlo Borghetti, consigliere regionale del Pd, lei è un cattolico, nemmeno ai franchi tiratori nella maggioranza di centrodestra che governa la Regione è piaciuta la mozione della Lega contro la chiusura della scuola di Pioltello per il Ramadan.
«Abbiamo assistito ad un sussulto democratico anche nelle fila della maggioranza, che evidentemente ha reagito, in parte, rispetto al merito della proposta della Lega tesa a trovare un modo per interferire sull'autonomia scolastica. Ma in parte anche a questa modalità della Lega di muoversi all'interno della maggioranza in modo del tutto autonomo. Sono convinto che non abbiano avuto nessun confronto prima. Non è un caso che la mozione fosse firmata solo da consiglieri della Lega, che ha voluto marcare la mozione come una iniziativa del gruppo in barba al resto del centrodestra. Questo deve avere indispettito la maggioranza».
D: Perché la Lega ha agito così?
R: «Sta usando questa vicenda del rapporto con il mondo islamico in modo del tutto strumentale per la campagna elettorale. Silvia Sardone aveva già iniziato con gli auguri di Pasqua a parlare del velo delle donne islamiche, ma in Lombardia e nel Paese non mi sembra che abbiamo questo problema. Mi sembra un modo becero di impostare un tema».
Si spieghi meglio.
«Tra l'atteggiamento liberale di Forza Italia e qualche esponente indispettito di Fratelli d'Italia si sono trovati i franchi tiratori che hanno ribaltato l'esito del voto».
C'è chi fa notare, al di là della strumentalizzazione della Lega, che se tutte le comunità religiose chiedessero di chiudere le scuole per le loro festività non si finirebbe più.
«Entrando nel merito, io sono convinto che come esistono la convenzione tra la Chiesa cattolica e lo Stato e altri accordi, credo sia arrivato veramente il tempo che la comunità islamica presente nel nostro Paese formalizzi un rapporto con le istituzioni. È chiaro che è auspicabile un accordo a livello nazionale, ma si potrebbe anche iniziare dal basso. È evidente che all’interno della comunità islamica ci sono posizioni diverse, ma rilancio la palla nel loro campo».
Che cosa intende dire?
«Sono anch'io d'accordo che non si può andare avanti con iniziative prese da singoli istituti. Trovo, per esempio, che il Politecnico abbia dato una risposta comprensibile: non si fa una richiesta di chiusura all'ultimo momento in modo nemmeno formalizzato».
Cosa si augura?
«Noi cattolici crediamo nella provvidenza. Può essere che in questo momento storico di grandi tensioni e di conflitti che non si sono mai sopiti, con queste iniziative sporadiche che stanno prendendo piede, la comunità islamica arrivi ad un accordo formale con lo Stato. Perché la loro presenza è aumentata nel tempo e bisogna passare dal pragmatismo alla regolamentazione».
Carlo Borghetti, consigliere regionale del Pd, lei è un cattolico, nemmeno ai franchi tiratori nella maggioranza di centrodestra che governa la Regione è piaciuta la mozione della Lega contro la chiusura della scuola di Pioltello per il Ramadan.
«Abbiamo assistito ad un sussulto democratico anche nelle fila della maggioranza, che evidentemente ha reagito, in parte, rispetto al merito della proposta della Lega tesa a trovare un modo per interferire sull'autonomia scolastica. Ma in parte anche a questa modalità della Lega di muoversi all'interno della maggioranza in modo del tutto autonomo. Sono convinto che non abbiano avuto nessun confronto prima. Non è un caso che la mozione fosse firmata solo da consiglieri della Lega, che ha voluto marcare la mozione come una iniziativa del gruppo in barba al resto del centrodestra. Questo deve avere indispettito la maggioranza».
D: Perché la Lega ha agito così?
R: «Sta usando questa vicenda del rapporto con il mondo islamico in modo del tutto strumentale per la campagna elettorale. Silvia Sardone aveva già iniziato con gli auguri di Pasqua a parlare del velo delle donne islamiche, ma in Lombardia e nel Paese non mi sembra che abbiamo questo problema. Mi sembra un modo becero di impostare un tema».
Si spieghi meglio.
«Tra l'atteggiamento liberale di Forza Italia e qualche esponente indispettito di Fratelli d'Italia si sono trovati i franchi tiratori che hanno ribaltato l'esito del voto».
C'è chi fa notare, al di là della strumentalizzazione della Lega, che se tutte le comunità religiose chiedessero di chiudere le scuole per le loro festività non si finirebbe più.
«Entrando nel merito, io sono convinto che come esistono la convenzione tra la Chiesa cattolica e lo Stato e altri accordi, credo sia arrivato veramente il tempo che la comunità islamica presente nel nostro Paese formalizzi un rapporto con le istituzioni. È chiaro che è auspicabile un accordo a livello nazionale, ma si potrebbe anche iniziare dal basso. È evidente che all’interno della comunità islamica ci sono posizioni diverse, ma rilancio la palla nel loro campo».
Che cosa intende dire?
«Sono anch'io d'accordo che non si può andare avanti con iniziative prese da singoli istituti. Trovo, per esempio, che il Politecnico abbia dato una risposta comprensibile: non si fa una richiesta di chiusura all'ultimo momento in modo nemmeno formalizzato».
Cosa si augura?
«Noi cattolici crediamo nella provvidenza. Può essere che in questo momento storico di grandi tensioni e di conflitti che non si sono mai sopiti, con queste iniziative sporadiche che stanno prendendo piede, la comunità islamica arrivi ad un accordo formale con lo Stato. Perché la loro presenza è aumentata nel tempo e bisogna passare dal pragmatismo alla regolamentazione».
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