Servizio sanitario nazionale a rischio

"Lo dico senza giacca politica - ha proseguito Lorenzin -, il nostro Ssn rischia di fare la fine che ha fatto quello inglese, siamo in una situazione difficilissima. Se si mettono insieme medici, infermieri, operatori sanitari che andranno in pensione nei prossimi due anni, quelli che se ne stanno andando all'estero e quelli che hanno deciso di lasciare prima perché non ce la fanno più dopo due anni e mezzo di Covid, siamo a rischio.
Benedico chi ha il diritto di essere triste

Delpini si è detto vicino a chi è triste "per le solitudini, per le malattie, per le frustrazioni della vita. Non si devono sentire in colpa coloro che la vita rende tristi. Tuttavia - ha aggiunto l'arcivescovo - auguro che in ogni tristezza compaiano gli angeli che sono apparsi ai pastori per dire 'ecco, io vi annuncio una grande gioia', cioè c'è un principio di speranza che viene proprio dalla nascita di Gesù. Il mio augurio è questo: che compaiano degli angeli e annuncino la gioia di Natale".
Il sindaco di Milano con la comunità Sant'Egidio

Il primo cittadino del capoluogo lombardo ha incontrato alcuni degli oltre 1100 invitati e dei 400 volontari.
"Ringrazio la Comunità per l'impegno nella città. Milano c'è e dimostra di essere sempre solidale, di fronte a disuguaglianze ancora troppo grandi. Insieme ci impegniamo per l'accoglienza e l'integrazione di tanti. Continuate a portarci storie che ci aiutano a capire il mondo", ha detto Sala, salutando alcuni degli ospiti e dei volontari dei pranzi Natale Per Tutti organizzati da Sant'Egidio a Milano.
La manovra dimostra che il governo è senza visione

"È una manovra che dimostra come il Governo non abbia progetto, né visione". Così Piero Fassino, deputato del Pd, durante il filo diretto a Radio Immagina, la web radio dem. "Hanno cambiato versione ogni giorno, annunciando provvedimenti poi ritirati, smentendo in poche ore molte delle promesse assunte con gli elettori e - aggiunge Fassino - tra un condono e una mancia elettorale hanno volutamente dimenticato il lavoro, le imprese, il Mezzogiorno, la sanità, la scuola, la cultura e le infrastrutture: non si governa un Paese così". "Agitare il no al Mes, come fa la Meloni, è un diversivo per coprire i molti cambiamenti a 180 gradi sull'Europa, per anni demonizzata e adesso invocata per evitare l'isolamento del Paese. Dire no al Mes significa rinunciare a 37 miliardi per la sanità e penalizzare anzitutto i più fragili. Non si fa propaganda spicciola sulla salute dei cittadini".