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La Lega tradisce l'impegno preso con Mattarella

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli "Questo è un governo tra diversi e tra 'avversari' politici. Che si è costituito per affrontare una fase particolare e dare risposte ai problemi del Paese. È bene che oggi ci sia stata unanimità sul piano delle nuove aperture. Ma le riforme vanno fatte". Così il vice presidente dei senatori del Pd Franco Mirabelli.
"Questo governo deve gestire l'emergenza e deve spendere bene le risorse del Pnrr. Che sono vincolate al fatto, ce lo dice l'Europa, che il nostro Paese faccia le riforme che ci siamo impegnati a mettere in campo: riformare la giustizia civile per accorciare i tempi dei processi perché altrimenti nessuno viene più ad investire in Italia, riformare la giustizia penale sempre per avere tempi dei processi più equi e garanzie migliori per vittime e imputati, fare la riforma del fisco, combattere l'evasione, colpire il lavoro nero, riformare la pubblica amministrazione.
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Ricordare Livatino per dire che le istituzioni non dimenticano chi ha saputo rappresentarle bene

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli "Vogliamo ricordare Rosario Livatino, proclamato beato il 9 maggio, lo stesso giorno del rapimento Moro e dell'omicidio di mafia di Impastato, due delle pagine più dure della storia del nostro Paese. Con l'ennesimo gesto forte, la Chiesa conferma l'impegno dei cattolici contro le mafie e la distanza da quei mondi che spesso cercano di utilizzare la religione per il consenso sociale". Lo ha detto il senatore del Pd Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo e capogruppo dem in Antimafia, in Aula nel corso del ricordo di Rosario Livatino. "Il più giovane dei giudici antimafia - ha proseguito Mirabelli - è stato ucciso in una vera e propria esecuzione. Perché? Perché come recita la sentenza contro i mandanti, Livatino perseguiva le cosche laddove si pretendeva un trattamento lassista, se non compiacente, nei confronti della mafia. Livatino era un uomo che faceva il proprio dovere: usò in modo innovativo ed efficace le misure di detenzione, fu il primo a confiscare i beni ai mafiosi.
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Io sono vecchio, tra 8 mesi mi posso riposare

Scritto da Sergio Mattarella.

Sergio Mattarella Quando mi hanno eletto al Quirinale "mi sono preoccupato perchè sapevo quanto era impegnativo il compito. Ma due cose mi hanno aiutato: ho ottimi collaboratori ma soprattutto il fatto che in Italia in base alla Costituzione non c'è un solo organo che decide ma le decisioni sono distribuite tra tanti organi. Il presidente della Repubblica deve conoscere tutti, seguire tutti per poter intervenire con suggerimenti. Ma tra otto mesi il mio mandato di presidente termina. Io sono vecchio tra qualche mese potrò riposarmi", ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parlando con degli alunni di una scuola primaria di Roma. Poi rispondendo ad alcune domande, il Capo dello Stato ha dettpo che "la legge più importante è la Costituzione che contiene molte indicazioni: l'art 2 parla dei diritti inviolabili; subito dopo l'art 3 indica il valore dell'uguaglianza e questo è il diritto principale. Siamo tutti uguali di fronte alla legge, qualunque sia il colore della pelle, l'etnia, siamo tutti uguali. C'è una cosa che ci l'ha ricordato la pandemia, con tutti costretti a indossare le mascherine: siamo tutti uguali, questo è il fondamento dei diritti, l'uguaglianza dei cittadini".
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La solidarietà ci ha consentito di resistere e combattere

Scritto da Sergio Mattarella.

Sergio Mattarella Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita oggi a Brescia, ha scritto una lettera al Giornale di Brescia. "Abbiamo affrontato e tuttora affrontiamo una terribile pandemia, che ha sconvolto il mondo intero ed è entrata minacciosamente nella vita di ciascuno di noi. La città e la provincia di Brescia sono state tra le realtà più colpite dell'intera Europa, pagando un prezzo molto alto in termini di vite umane e di sofferenze". "La solidarietà - ha scritto il Capo dello Stato - costituisce una forte risorsa e ha consentito di resistere, di combattere, di recare aiuto, e ci consente oggi di alzare lo sguardo per progettare il domani. Brescia detiene questi valori nel proprio Dna. Lo ha testimoniato nei momenti più difficili, quando la disperazione minacciava di soffocare la speranza che, fortunatamente, è irriducibile nell'animo delle persone e nella vita delle comunità".