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Jobs Act: una riforma che pensa al futuro

Scritto da Annamaria Parente.

Annamaria ParenteE' in dirittura di arrivo al Senato una delle riforme più importanti del governo Renzi: il Jobs Act, un disegno di legge delega che in 6 articoli ridisegna profondamente il lavoro in Italia. A partire dal testo originario dell'Esecutivo, il gruppo del Pd nella Commissione Lavoro è stato protagonista nella discussione e nella proposta di emendamenti, in un confronto serrato con il ministro Poletti e con il resto della maggioranza e anche con le opposizioni.
Il risultato è una delega di sistema che, per la prima volta, tiene insieme politiche passive ed attive del lavoro attraverso, da un lato, l'estensione degli ammortizzatori sociali anche a chi ha un contratto di collaborazione e, dall'altro, l'istituzione di un'Agenzia Nazionale per l'impiego, destinata a fornire formazione continua e servizi per la ricollocazione.
L'obiettivo principale è fare in modo che lo Stato si prenda cura di chi ricerca per la prima volta un lavoro o ha perso un posto, senza che nessuno sia lasciato solo.

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Paese ingessato, le riforme liberali hanno valenza di sinistra

Scritto da Piero Fassino.

Piero FassinoIntervista a Piero Fassino di Fabio Martini - La Stampa.
Tra le personalità un tempo comuniste che hanno traghettato il Pci verso il Pd, Piero Fassino ha sempre avuto un tratto liberal: nel passato ha espresso giudizi anticonformisti sulla storia della sinistra e più di recente si è affiancato a Matteo Renzi, prima che lo facessero in tanti. Un profilo che consente al sindaco di Torino di esprimere una volta ancora valutazioni fuori dal coro. In un Paese ingessato come l'Italia riforme liberali come quelle incardinate da Renzi paradossalmente assumono un connotato di sinistra?
«Certamente. Purtroppo l'Italia non ha mai avuto grandi riforme liberali, che nella storia hanno sempre avuto un segno progressista e anti-aristocratico. Liberale è chi libera risorse, chi cambia il sangue al sistema».
La tentazione di scissione che circola nella sinistra del Pd, magari nella testa di qualche ex leader?
«Il pensiero può esserci, non è vietato, ma non mi sembra che un nuovo partito possa avere un mercato. Fare scissioni e nuovi partiti è cosa che appartiene al passato, oggi sarebbe operazione poco realistica e in ogni caso venata di nostalgia».

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Il Partito democratico resterà unito

Scritto da Emanuele Fiano.

Emanuele Fiano Intervista a Emanuele Fiano di Pietro Vernizzi - Italia Oggi.
"Correttezza vuole che in Parlamento tutti i deputati e senatori del Pd si adeguino alla decisione della direzione. Chi non lo farà, si prenderà la responsabilità di modificare l'attuale maggioranza di governo. Infatti se ci fosse la necessità di un voto di Forza Italia a sostegno delle nostre riforme economiche, occorrerà cambiare anche la maggioranza politica che sostiene l'esecutivo". Sono le parole di Emanuele Fiano, parlamentare del Pd dí area renziana. Dopo il voto in direzione Pd sulla riforma del lavoro, Pier Luigi Bersani ha assicurato che «certamente non mancherà la lealtà verso il partito e il governo. Anzi, più è netta la chiarezza delle opinioni, più può emergere il senso di responsabilità».
La minoranza è stata sconfitta in direzione. La partita all'interno del Pd è chiusa?