Stampa

A che punto è la notte

Scritto da Walter Veltroni.

Walter Veltroni
Articolo pubblicato da L'Unità.

“A che punto è la notte?”. È la frase con la quale si apre il secondo atto del Macbeth di Shakespeare e, conseguentemente, il titolo di un libro degli indimenticati Fruttero e Lucentini. Il Partito democratico di Spello, magnifico luogo italiano dove il 10 febbraio del 2008 presentai l’identità dell’allora nascente Pd, mi ha invitato a parlare, alla festa de l’Unità, partendo da questa frase. Già la sera precedente a Pesaro e prima ancora a Bologna mi aveva colpito la quantità di persone e di attenzione che ha accompagnato incontri nei quali non si parlava di attualità politica, non si entrava nelle polemiche del giorno dato.
Stampa

ASST Nord Milano

Scritto da Sara Valmaggi.

Sara ValmaggiTroppa lentezza nell’attuazione della riforma sociosanitaria e troppe incertezze nell’ASST Nord Milano, l’azienda sociosanitaria territoriale che comprende il Bassini di Cinisello Balsamo e l’ospedale di Sesto San Giovanni. Per questa ragione ho scritto un’interrogazione all’assessore al welfare Giulio Gallera.
L’ASST del Nord Milano ha ancora troppi punti interrogativi a partire dal fatto che i servizi territoriali, come ad esempio i consultori e i servizi per la salute mentale, che facevano riferimento ai distretti 6 e 7 dell’ex Asl oggi non sono stati assegnati all’ASST, con il rischio di sguarnire il territorio che ha anche il problema di non ricomprendere l’area facente capo a Paderno Dugnano, che oggi è, a dispetto della funzionalità, nell’ASST Rhodense.
Stampa

Una lezione a chi preferisce le guerre tra poveri

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco MirabelliArticolo pubblicato da Huffington Post.

Questa mattina sono andato a trovare i ragazzi ospiti dello Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) per minori gestito da Villa Amantea a Trezzano sul Naviglio e Buccinasco, grazie alla decisione dei due sindaci di mettere a disposizione di questo progetto due beni confiscati alle mafie.
Due case utilizzate dalle famiglie ‘ndranghetiste come base per i loro traffici ora ospitano giovani che sono arrivati dall'Africa e sono senza famiglia.
Due famiglie, una senegalese e una italiana, vivono con loro.