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La legge sul gioco d'azzardo non basta

Scritto da Carlo Borghetti.

Carlo Borghetti"L'approvazione all'unanimità della legge è stato un esempio di buona politica da parte del consiglio regionale, ora però è necessario valutare attentamente gli esiti che il provvedimento ha sortito per verificarne l'efficacia".
È con queste parole che il rhodense Carlo Borghetti, consigliere regionale del Partito democratico, interviene sull'esame della relazione sullo stato di attuazione della legge sulla prevenzione e il contrasto del gioco d'azzardo patologico che si è svolto nella giornata di oggi al comitato paritetico del parlamento regionale, a tre anni dalla sua entrata in vigore.
Il bando regionale di tre milioni di euro ha consentito l'attivazione in Lombardia di 68 progetti, 58 da parte dei Comuni, finalizzati all'informazione, alla formazione, ad azioni no slot, al controllo, alla vigilanza e alla mappatura. In questo triennio, inoltre, le ex Asl hanno aperto sportelli di consulenza e di diffusione di materiale informativo rivolti alla popolazione, agli esercenti, alla Polizia locale e agli operatori sociali. Oltre 500, invece, i corsi di formazione per i gestori dei locali con il rilascio di 13.565 attestati. 2mila i giocatori patologici assistiti dai Sert e 47mila le prestazioni erogate.
"Altre misure messe in campo – prosegue Borghetti – non risultano sufficientemente efficaci e non c'è alcuna evidenza dell'utilizzo del marchio no slot. Solo due contribuenti in tutta la Lombardia hanno usufruito dell'agevolazione Irap prevista dalla legge per disinstallare le macchinette: è evidentemente una misura da ripensare". Secondo il consigliere regionale Borghetti, però, il dato più preoccupante è quello che riguarda l'aumento delle macchinette new slot tra il 2014 e il 2015, a fronte di una diminuzione nel biennio precedente: “Dobbiamo chiederci se non siamo di fronte a un nuovo allarmante trend. Anche sul sistema delle sanzioni in capo ai Comuni non abbiamo evidenza di efficacia e urge al più presto conoscerne numero e entità. Proporrò una risoluzione del consiglio regionale che chieda al presidente Maroni di colmare le lacune conoscitive e di ripensare alcuni provvedimenti previsti dalla legge che si sono dimostrati inefficaci. La lotta alla ludopatia chiede determinazione e aggiornamento continuo degli strumenti di contrasto”.
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