Sulle riforme nessuno stop
Ad un mese esatto dalla caduta del governo Renzi, sembra avanzare la voglia di riavvolgere il nastro. Quel nastro. Prima l’ansia del cambiamento a tutti i costi, ora pian piano, l’ansia opposta di resettare quanto fatto. E se cresce la voglia di tornare al proporzionale nei partiti, al governo si lavora subito per gli aggiustamenti. Alla Buona scuola e al Jobs Act, forse per recuperare i voti pd persi. Magari quelli più a sinistra. «Una cosa è intervenire sui dettagli, un’altra è mettere in discussione tutto», premette subito Lorenzo Guerini, vicesegretario nazionale pd rispetto al lavoro fatto dal governo Renzi in mille giorni.
40 milioni per le periferie della Città Metropolitana
Sono molto soddisfatta di questo importante risultato raggiunto per il quale vorrei ringraziare tutto il gruppo di lavoro che ha elaborato il progetto coinvolgendo in maniera rapida e attiva Comuni, soggetti privati e associazioni del territorio metropolitano.
Questo dimostra ancora una volta la necessità e l’utilità di un soggetto che svolga verso i Comuni un ruolo di coordinatore e aggregatore istituzionale.
Una buona amministrazione ha il dovere di ricordarsi che lo sviluppo di un territorio deve passare imprescindibilmente dalla rigenerazione e dalla riqualificazione delle aree periferiche, che rappresentano la parte più fragile di qualsiasi città e area metropolitana, e che per questo necessita di maggior sostegno.
Prospettiva per il 2017
Il 2017 si presenta come un anno difficile per l’Italia, per l’Occidente e per il Mondo. Terrorismo e immigrazione ci condizionano e rischiano di dettarci agenda e programma senza sapere dove si andrà a finire. L’Italia esce male soprattutto con il risultato del Referendum, che verrà interpretato come “gli italiani non vogliono cambiare”! Credo che passerà molto tempo prima che, in una Legislatura, a qualcuno venga voglia di affrontare il tema costituzionale, che a mio avviso esiste. Forse potrà prendere corpo l’elezione di una Assemblea Costituente parallela al Parlamento ma per ora non è questo il problema.
Abbiamo avuto il caso America e non sappiamo ancora quali saranno gli effetti dell’elezione di Trump, abbiamo avuto la Brexit e gli effetti saranno negativi rispetto all’Idea “Europa Unita” e non sappiamo per quanto dureranno.
Vi svelo la Milano che verrà
Intervista pubblicata da Il Giornale.
«Dico una cosa che potrà sembrare strana, anche per il fatto io sono affezionato a Matteo Renzi. Gli consiglio di pensare all'ipotesi di saltare un turno».
«Dico una cosa che potrà sembrare strana, anche per il fatto io sono affezionato a Matteo Renzi. Gli consiglio di pensare all'ipotesi di saltare un turno».
Beppe Sala, sindaco di Milano. Intanto, quando si andrà a votare per il nuovo governo secondo lei?
«Intorno alle vacanze suppongo, un po' prima o un po' dopo. La cosa buffa è che possono mancare solo 6 o 7 mesi e nessuno dei tre schieramenti ha un candidato premier, e non darei per scontato niente in nessuno dei tre casi».