Milanesi per Renzi
Il documento dei milanesi a sostegno di Renzi
Tradizione e innovazione del riformismo milanese con Matteo Renzi segretario
Il congresso è uno straordinario strumento di partecipazione e democrazia che regola la vita del Partito Democratico.
È l’occasione per confrontarsi ad ogni livello sulla vita del partito, sulle priorità della sua azione, sulla democrazia interna e le sue regole, per definire comportamenti condivisi che regolino il rapporto tra maggioranza e minoranza. È un contributo importante per adattare il concetto di cittadinanza nell’epoca della democrazia del pubblico, della politica diventata oggetto di intrattenimento televisivo e di conversazioni dominate da atteggiamenti negativi.
Basta bulimia riformista
Matteo Renzi gli ha dato un compito piuttosto difficile: ridare ossigeno al suo progetto politico e a quello del partito. Tommaso Nannicini, classe 1973 e una cattedra in Bocconi, non ha paura di citare le formule ormai lontane dei padri fondatori del Pd: Gramsci e Veltroni.
Nannicini, perché il Lingotto?
«Perché lì è iniziata la storia di un partito a vocazione maggioritaria che non si rassegna alle regole della democrazia consociativa. Quella che uno va a votare, poi si decide con chi allearsi a tavolino dopo le elezioni».
Sintesi della mozione di Renzi
Con la consegna delle firme e l’ufficializzazione delle candidature inizia realmente il Congresso.
Tre sono i candidati che ambiscono alla segreteria, Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano.
In questi giorni dibattiti, iniziative e discussioni nei circoli comporranno le mozioni congressuali in base alle quali gli elettori Pd il 30 aprile sceglieranno il prossimo segretario tramite le primarie.
Tre sono i candidati che ambiscono alla segreteria, Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano.
In questi giorni dibattiti, iniziative e discussioni nei circoli comporranno le mozioni congressuali in base alle quali gli elettori Pd il 30 aprile sceglieranno il prossimo segretario tramite le primarie.
Matteo Renzi attraverso al sua enews ha voluto pubblicare la sintesi delle linee programmatiche della sua mozione congressuale:
Ripartiamo dal lavoro
"Il riformismo della sinistra si è sempre basato su tre parole forti: sviluppo, lavoro, protezione sociale. La crisi ha messo in mora quelle tre parole. Dobbiamo restituirle senso e credibilità, sapendo che sviluppo e lavoro non si creano con le politiche del secolo scorso. Ma è essenziale che chi teme di essere solo senta che non lo è".
Così Piero Fassino in un'intervista a Repubblica in cui rileva: "Ci lasciamo alle spalle tre mesi difficili: la vittoria del No nel Referendum, il travaglio della sconfitta, la scissione. Non possiamo stare ancora fermi. Dal Lingotto deve partire un nuovo inizio".
"Sviluppo, lavoro e welfare si realizzano in Europa, non da soli.
Così Piero Fassino in un'intervista a Repubblica in cui rileva: "Ci lasciamo alle spalle tre mesi difficili: la vittoria del No nel Referendum, il travaglio della sconfitta, la scissione. Non possiamo stare ancora fermi. Dal Lingotto deve partire un nuovo inizio".
"Sviluppo, lavoro e welfare si realizzano in Europa, non da soli.