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L'Italia preme sull'Etiopia: Continuare verso la pace

Scritto da Marina Sereni.

L'Italia vuole sostenere i segnali di pace giunti dall'Etiopia e rilanciare i progetti di cooperazione in un Paese ulteriormente impoverito da guerra e siccità. Marina Sereni, viceministro degli Esteri, in una intervista ad Avvenire, traccia un bilancio dei tre giorni ad Addis Abeba nella prima visita ufficiale di un esponente governativo italiano dopo lo scoppio del conflitto in Tigrai 16 mesi fa. "Il governo federale ha deciso di fermarsi e di non avanzare in Tigrai; poi ha liberato alcuni prigionieri politici del fronte popolare di liberazione tigrino (Tplf) e del fronte di liberazione oromo (Olf), quindi ha concluso lo stato di emergenza e costituito la commissione nazionale per il dialogo e la riconciliazione nel quale, però, non c'è ancora il Tplf. Abbiamo detto alle autorità etiopi che vogliamo incoraggiare il dialogo nazionale inclusivo, che non è scontato perché ci sono ancora scontri e non tutti gli attori stanno partecipando. Ora vanno aumentate le possibilità di accesso degli aiuti umanitari alle aree colpite dalla guerra".
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L’Italia è unita

Scritto da Piero Fassino.

"Devo dire che in tutte le forze politiche - sia di maggioranza che di opposizione - e' prevalso un senso di responsabilita' e" devo dire "che il testo finale approvato dal Parlamento e' poco dissimile dal testo iniziale da me proposto ai partiti. Poi naturalmente ciascuno ha concorso con proposte, che io ho raccolto. Ma l'impianto e' stato condiviso fin dall'inizio: abbiamo voluto una risoluzione in cui tutti si potessero riconoscere e che trasmettesse agli italiani e agli ucraini un'immagine di compattezza e unita'. Un documento coerente con l'appello alla coesione e alla responsabilita' che Draghi aveva fatto alla politica italiana". Cosi' il presidente della commissione Esteri della Camera Piero Fassino, in un'intervista alla 'Stampa'.
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Aggiornamento dell'Europa

Scritto da Patrizia Toia.

Videointervento di Patrizia Toia.

Un saluto a tutte, un saluto a tutti. Ci ritroviamo per il nostro resoconto al termine di una settimana che non posso evitare di definire tragica. La catena di eventi culminata nella notte tra mercoledì e giovedì grava come una nube oscura su tutto, offuscando le nostre speranze e il nostro sguardo verso il futuro. L’invasione dell’Ucraina da parte delle milizie russe svela un disegno pericoloso che mira a fare macerie della ritrovata autonomia delle repubbliche ex-sovietiche. Un disegno pericoloso per l’Europa stessa e per la sua stabilità, che apre a scenari molto preoccupanti.
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Un dramma difficile da comprendere

Scritto da Marina Berlinghieri.

Articolo di Marina Berlinghieri.

Una guerra nel 2022 è un dramma difficile da comprendere, e come stiamo osservando molto chiaramente in questi giorni si combatte su più livelli, con numerose armi materiali e immateriali, e su scenari che vanno dalle strade di Kiev alle aule parlamentari del mondo.
Questo scenario e questa complessità ci impongono grande attenzione nei giudizi e nelle scelte. Mi preoccupa molto la deriva che in diversi ambiti sto riscontrando. Una deriva che non so se inquadrare come frutto di una superficialità di approccio o come il risultato di una certa sovreccitazione che si sta alimentando giorno dopo giorno.